Honeymood, la prima notte non si scorda mai

Una commedia che racconta un movimentato inizio di luna di miele, tutto in una notte a Gerusalemme

Una coppia di freschi sposini arriva nella lussuosa suite che dovrebbe essere lo scenario della loro prima notte di nozze. Dovrebbe, perché l’inaspettato regalo della ex fidanzata dello sposo fa partire un tour de force notturno durante il quale la coppia attraversa tutta Gerusalemme, un’avventura che metterà a dura prova il loro matrimonio.

Il cinema israeliano negli ultimi anni ha scoperto i generi. Ci sono molti interessanti horror, anche politicamente scorretti e corrosivi, che hanno girato con successo i più importanti festival di settore. Anche la commedia sta conoscendo una bella stagione e la regista Talya Live aveva già ottenuto un grande successo con il suo film d’esordio, Zero Motivation, storia di cinque giovani soldatesse dell’esercito israeliane costrette in un isolato avamposto dove contano i minuti che le separano dal ritorno alla civiltà. Il film vinse il premio della giuria al Tribeca di New York e si aggiudicò ben sei premi dell’Accademia del cinema israeliano, praticamente i nostri David.

Sei anni dopo la regista torna a indagare sulle nuove generazioni dello stato di Israele, lo fa con una commedia romantica dall’impianto classico, quello del “tutto in una notte”. Il lungo viaggio attraverso la prima di nozze in questo caso serve non solo a costruire una serie di situazioni comiche, ma anche a riflettere sulle contraddizioni di un paese moderno legato a tradizioni arcaiche e a una situazione politica che probabilmente non rispecchia il desiderio di futuro dei giovani.

Non manca un gustoso sguardo cinefilo, con una caustica riflessione sulla figura del regista, in un film che deve molto alla commedia americana classica e naturalmente a John Landis.

I due protagonisti, Avigail Harari e Ran Darker, hanno nel destino qualche viaggio a Hollywood molto presto.

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