Doppio omaggio a Leonardo Sciascia

Nella cornice del Taormina Film Fest due appuntamenti per omaggiare il grande autore siciliano

Nel centenario dalla nascita di Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921), Taormina celebra, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il grande autore siciliano con due appuntamenti: la mostra Cinema e Legalità e la presentazione del libro Sciascia e il cinemaconversazioni con Fabrizio di Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore.

La prima, a cura del responsabile eventi e marketing del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma Vincenzo Aronica, illustra il rapporto intrinseco tra i romanzi di Sciascia e le trasposizioni cinematografiche realizzate da registi di impegno civile, tra cui Damiano Damiani (Il Giorno della Civetta), Elio Petri (Todo modo, A ciascuno il suo), Francesco Rosi (Cadaveri eccellenti), Gianni Amelio (Porte aperte) ed Emidio Greco (Una storia semplice, Il consiglio d’Egitto). Delitti di mafia, omertà, collusioni con il potere, verità occultate e una giustizia che fatica a imporre la legalità sono i temi che più hanno ispirato le opere di Sciascia, intellettuale straordinario in grado di vivisezionare la mentalità mafiosa e le connivenze con la politica nei suoi romanzi, unendo lotta alla mafia e difesa dello stato di diritto.

Il poster di ‘Porte aperte’, il film firmato nel 1989 da Gianni Amelio dal celebre romanzo di Leonardo Sciascia, con protagonisti Gian Maria Volontè ed Ennio Fantastichini
Claudia Cardinale e Franco Nero ne “Il giorno della civetta”, di Damiano Damiani (1968) tratto da un romanzo di Sciascia

Il libro Sciascia e il cinemaconversazioni con Fabrizio si propone di analizzare la relazione fra il coraggioso intellettuale di Racalmuto, che così tanto manca alla società in cui viviamo, e la settima arte, attraverso i ricordi e le riflessioni del nipote, il regista Fabrizio Catalano, ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia. Un approccio in cui all’analisi critica s’alternano il ritratto di un mondo storicamente vicino e culturalmente lontano, l’aneddotica familiare, l’indagine nei meandri delle corrispondenze fra donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella storia d’Italia. All’interno anche preziose testimonianze di Roberto Andò, Beppe Cino, Giuseppe Tornatore.

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