Ghini: “Quando Erminia mi disse ‘Sei l’erede di Nino'”

La serata inaugurale di Taormina 67 al Teatro Antico ha visto tra i suoi protagonisti Massimo Ghini, che proprio ieri sera ha ricevuto, nel centenario della nascita del grande Nino Manfredi,  il ‘Premio Manfredi 2021’ consegnato dal figlio Luca e promosso dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, presieduto da Laura Delli Colli, in collaborazione con la famiglia Manfredi.

“È un riconoscimento bellissimo e impegnativo” – commenta Ghini – “Ricevere un premio nel nome di Nino Manfredi è già una responsabilità enorme, in più si aggiunge la cornice di Taormina alla quale sono molto legato, fin da quando la prima volta, tanto tempo fa, ritirai insieme a Valeria Golino un premio destinato ai nuovi talenti del cinema italiano.

Da anni legato affettivamente alla famiglia Manfredi, Massimo Ghini ha l’onore e il privilegio di essere stato nominato l’erede di Nino da Manfredi in persona, come ci ha raccontato: “Erminia Manfredi, la moglie di Nino, mi chiese di accompagnarla al Festival di Venezia per ritirare un premio in onore di Nino. Alla conferenza stampa le chiesero se c’era qualche attore che Nino reputava potesse essere il suo erede. Erminia rispose: “Nino considerava Massimo Ghini il suo erede”. Io non sapevo nulla di tutto ciò, fu completamente inaspettato. Ricevere questo premio è come una conferma di quelle parole che mi sono state dette“.

Massimo Ghini e Luca Manfredi

Il premio Manfredi celebra ogni anno il talento multiforme di un attore oltre i confini del genere della commedia. Un aspetto che Ghini si sente di condividere con il grande attore nato a Castro dei Volsci, seppur non concependosi come suo erede: “Io personalmente non mi considero il suo erede, penso che ognuno di noi abbia la propria storia e che ognuno di noi debba essere coerente con se stesso. L’eredità nasce su un piano di metodo, mentalità, modo di essere. Con Nino ci univa molto questo pensiero, amavamo entrambi il teatro, la commedia. Io, come faceva lui, cerco sempre di mantenere una doppia anima nei personaggi. Non sono un comico, mi reputo un attore che può fare varie cose. In questo io e Nino siamo legati: non vediamo in una sola direzione.

Nel centenario della sua nascita, il riconoscimento assume un valore ancora più forte, afferma il figlio Luca Manfredi, che sempre quest’anno ha dedicato a suo padre sia un libro intitolato “Un friccico ner core. I 100 volti di mio padre Nino” sia un documentario TV, “Uno, nessuno, cento Nino”.

“Mi fa particolarmente piacere premiare Massimo perché insieme a lui e insieme a mio padre abbiamo condiviso diversi progetti cinematografici. Nino aveva molta stima di Massimo. Inoltre per me Taormina è un luogo della memoria, ci ho passato l’infanzia essendoci nata mia madre.”.

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