Next Door, la vendetta della porta accanto

L'attore tedesco Daniel Brühl, che ha lavorato con Tarantino ed è parte del Marvel Cinematic Universe, esordisce alla regia

Daniel Brühl è un attore raffinato, di quelli che si usa definire “d’altri tempi”.

Passa senza problemi dal cinema d’autore ai blockbuster, dalla commedia al dramma, i grandi autori lo amano per la sua versatilità ed è uno dei pochi attori tedeschi che può vantare una solida carriera internazionale.

Ha conosciuto il successo grazie a un film che sembrava piccolo e che è diventò un instant cult, Goodbye, Lenin, da allora ha lavorato con Quentin Tarantino, è entrato nel Marvel Cinematic Universe, è protagonista di una serie tv molto amata, The Alienist. Da tempo accarezzava l’idea di passare dietro la macchina da presa. Lo ha fatto con Next Door, in concorso al 67mo Taormina Film Festival, un curioso thriller autobiografico e catartico.

Daniel, quello di Next Door, è un attore di successo

Lavora in grandi produzioni internazionali ed è di partenza per Londra, dove lo attende un’audizione per un importante ruolo in un film di supereroi. Uscito di casa, si ferma al bar all’angolo, dove incontra il suo vicino di casa, Bruno, ex tedesco dell’est che dopo la riunificazione ha perso ben più di guadagnare. L’incontro sembra casuale, ma non è così. Bruno aspettava da tempo questo momento…

«Per il debutto alla regia» spiega Daniel Brühl «era importante per me scegliere qualcosa di piccolo e molto personale, una storia che potessi raccontare bene perché connesso ad essa, che facesse riflettere, ma anche di intrattenimento. Next Door è la storia di un uomo che potrei essere io, ma non sono io».

Ma ci somiglia molto, così come molti elementi del suo antagonista sullo schermo, Bruno, interpretato da Peter Kurth, hanno a che fare con la vita del vero Daniel, berlinese con Barcellona e la Catalogna come seconda casa, di padre brasiliano e madre spagnola, poliglotta da sei lingue, un insieme  tanto ricco quanto straniante, che in questo mondo gentrificato finisce con il farti sentire uno strano apolide. Proprio come accade a Bruno, una volta che il muro è caduto. E qualche sassolino se lo deve ancora togliere dalla scarpa.

Next Door è un film in cui i generi si mescolano, ma soprattutto è l’incontro di due anime in cerca d’autore.

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