Occhi Blu, la Roma livida di Michela Cescon

Michela Cescon, Valeria Golino e Ivano De Matteo raccontano "Occhi Blu", omaggio al genere Polar, ambientato a Roma

“Quando guardo un film mi interessa poco la storia, sono più colpita dagli spazi, dalle atmosfere. Il cinema per me deve essere una visione: mi piace se c’è una grande regia dietro, anche invadente”. Le parole di Michela Cescon sono fondamentali per approcciarsi a “Occhi Blu”, suo esordio alla regia di un lungometraggio, presentato in anteprima al Taormina Film Fest e atteso nelle sale dall’8 luglio su distribuzione di I Wonder.

L’opera prima della regista trevisana (realizzata a dieci anni di distanza dal suo corto “Come un soffio” presentato a Venezia 67) è infatti una personale interpretazione e un tributo al genere Polar francese, mix di noir e poliziesco, da lei scelto in quanto perfetto per “trovare la libertà espressiva del gioco” che le ha permesso di creare personaggi “vuoti e pieni allo stesso tempo”: due commissari, una rapinatrice, un giovane meccanico. Per non parlare della città, una Roma che vive nel traffico ondoso delle sue arterie e nelle notti solitarie e vuote, scosse solo dal rombo delle motociclette usate dalla protagonista. 

Jean-Hugues Anglade e Ivano De Matteo

Protagonista che ha il volto di Valeria Golino, scelta appositamente dalla Cescon per la “sua anima jazz, capace di improvvisare con rigore”. Accanto a lei, nei panni dei due commissari troviamo Jean-Hugues Anglade Ivano De Matteo. Anche la scelta di quest’ultimo, lontano dalle scene (come attore) da parecchi anni, non è casuale. Il fatto che sia la Golino sia De Matteo, oltre ad essere attori, sono anche registi ha permesso un coinvolgimento diverso. “Loro potevano capire cosa stavo facendo senza giudicare. È stata una scelta volontaria, sapevo che si sarebbero lasciati inserire in uno spazio senza sentire il bisogno di fare gran ché. Chi fa solo l’attore non ragiona così, si fa influenzare”.

“La cosa più bella di questo ruolo è che mi ha fatto sentire deresponsabilizzata” – spiega Valeria Golino – “Ero in un limbo meraviglioso in cui non dovevo né chiedere né dare nulla. Un’esperienza di sospensione, lontana dai miei modi consueti di pormi. Sono stata davvero un ‘pupazzo’ felice nelle mani di Michela”.

Valeria Golino

Anche Ivano De Matteo è stato ben contento di accogliere la richiesta della Cescon e rimanere alle sue direttive: “Io non avrei mai osato dare dei consigli: era il film di Michela, intervenire sarebbe stato come snaturarla. Mi sono lasciato trasportare e sono entrato nel suo mondo. Inoltre apprezzo come il film dipinga una Roma diversa, quasi parigina o londinese e di come lo spazio, gli effetti, la scenografia e la musica si prestino ad essere ‘attori’ quanto noi. Un film del genere, visto sul grande schermo, si apprezza indubbiamente di più”.

Sui personaggi di Occhi blu si sa molto poco, tornando al concetto iniziale che “non sempre serve vedere tutto” e che “il cinema è anche ciò che scegli di non far vedere“. Questo, spiega sempre la Cescon in conferenza stampa, si intuisce soprattutto sul personaggio di Valeria, rapinatrice dal ritratto indefinito e atipico, soprattuto per un ruolo femminile. “Lascio libero il suo passato perché ho fiducia nel pubblico. Creo volutamente dei vuoti di storia, così ognuno può metterci dentro ciò che vuole”.

Michela Cescon

E poi conclude, gettando un giudizio autocritico sul film: “Quando ci si tuffa la prima volta, si deve osare e io l’ho fatto. Al montaggio tra l’altro mi sono ritrovata anche a dover normalizzare delle cose che erano “troppo”. Ma per questo film mi sono tuffata a bomba, come si dice. Poi magari per i successivi adotterò una strada diversa”.

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