Taormina 67, “Una direzione artistica all’insegna della condivisione”

I tre direttori spiegano le linee guida di questa loro prima edizione insieme del festival

Nel primo anno della Direzione Artistica formata da Alessandra De Luca, Francesco Alò e Federico Pontiggia, il Taormina Film Fest abbraccia le diverse anime della settima arte, con un’attenzione a generi, stili e linguaggi differenti: dal family all’horror, dalla dark comedy al dramma, dall’animazione all’arthouse.

Tre direttori che si trovano a guidare una squadra ampia, varia e improntata alla condivisione.

Federico Pontiggia: Condivisione è la parola più adatta, perché abbiamo deciso di offrire del cinema l’immagine più plurale possibile e questa pluralità riguarda anche la direzione. Tre persone che hanno deciso di portare a Taormina quello che più è mancato nell’esperienza audiovisiva di quest’anno, anzi di questi mesi, ovvero la condivisione, il rapporto con il grande pubblico. Non più il consumo audiovisivo domestico ma una grande festa di cinema che ha nel teatro antico, nel palazzo dei congressi, negli incontri collaterali il respiro di un nuovo inizio, di una nuova ripartenza. Questo vuole essere Taormina 67.

Un invito forte per il pubblico che si spera affollerà il festival e il teatro antico. Che cosa potrebbe conquistarlo, visto che il programma molto vario?

Francesco Alò: Cosa potrebbe conquistarlo? Il rock’n’roll iniziale di Boys. Avremo il maestro Mauro Pagani che ci porta dentro l’anima musicale di questo bellissimo film di Davide Ferrario col quale apriamo, e ci sarà un’esibizione anche di Neri Marcorè a distanza e Giovanni Storti, Tirabassi e Paolini sul palco molto bella. Apriamo così e poi chiudiamo ancora con la musica al teatro antico con Summer of Soul, quindi con il ricordo della Woodstock nera del 1969 e poi Occhi Blu di Michela Cescon con una Valeria Golino completamente e assolutamente inedita (il che non è facile con la carriera ricchissima di Valeria Golino) forse diabolica e questo sarà uno dei tanti film insieme a La terra dei figli di Gipi, Peter Rabbit 2, che al Teatro Antico creerà l’effetto della ripartenza come diceva Federico, di stare insieme davanti a un grande schermo, perché non ne possiamo più di essere stati tutti separati davanti a un piccolo schermo per un anno e sei mesi.

Ripartenza è una parola importante perché al centro del programma di Taormina c’è molta Italia, una grande rappresentanza italiana e della regione Siciliana, sia nel programma sia nella Giuria…

Alessandra De Luca: Sì, c’è molta Italia. Non si poteva non ricominciare dall’Italia. Il nostro cinema, lo sappiamo tutti, ha molto sofferto. Però questo è il momento della rinascita del cinema italiano e del pubblico che va a vedere finalmente di nuovo film italiani. Siamo molto contenti, molto orgogliosi di quelli che abbiamo scelto e mi sembra anche importante sottolineare. Il fatto che quest’anno abbiamo deciso, dopo averci pensato molto, di operare una selezione molto rigorosa dei film in concorso e fuori concorso perché la “logica dell’accumulo” non ha ormai davvero alcun senso. È importante selezionare buoni film, è importante che la gente vada a vedere buoni film e per questo siamo molto orgogliosi dei nostri sei film in competizione e dei sette film fuori concorso.

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