Taormina, una città da (cinquanta) film

Tra le pellicole ambientate nella perla della Sicilia orientale, anche Il Padrino, L'Avventura, Divorzio all'italiana, Johnny Stecchino e La dea dell'amore

Al di là del Festival, uno dei più antichi del mondo, Taormina, il suo fascino e la sua bellezza senza tempo hanno da sempre costituito un’attrazione irresistibile per il cinema di tutto il mondo, divenendo lo scenario di una quarantina di lungometraggi internazionali. 

La prima impronta indelebile la si deve a uno dei maestri del cinema italiano più apprezzati all’estero, Michelangelo Antonioni, che proprio nella perla ionica, nella terrazza sul tetto del San Domenico Palace Hotel, uno dei luoghi più rappresentativi di Taormina, ha girato nel 1960 la scena finale de L’avventura, con Monica Vitti, con alle spalle lo scorcio mozzafiato sull’Etna divenuto celebre nel mondo proprio grazie al grande regista ferrarese. 

Monica Vitti nella scena finale de L’avventura, di Michelangelo Antonioni, ambientato sulla terrazza dell’Hotel San Domenico, con vista sull’Etna innevato.

Il teatro greco ha attratto Woody Allen, che nel 1995 vi ha ambientato alcune scene de La dea dell’amore, con protagoniste Mira Sorvino, Helena Bonham Carter e Murray Abraham. 

Tre anni prima era stato il regista francese Jean Claude Cluzon ad ambientarvi alcune scene del delicato Leolo, presentato in concorso al Festival di Cannes. 

Anche Luc Besson ha scelto Taormina: nel 1988 ha ambientato tra l’Hotel San Domenico e la piazzetta sottostante alcune scene dell’applaudito Le grand Bleu, con Jean Reno, Rosanna Arquette e Sergio Castellitto.  

Diciannove anni dopo, lo stesso albergo ha fatto da set anche all’ultimo episodio di Grande, grosso e Verdone di Carlo Verdone, con Claudia Gerini ed Eva Riccobono, ambientato anche tra tra le viuzze storiche del centro, al Teatro Greco e nello storico Caffè Wunderbar, con la sua caratteristica terrazza sul mare.

Carlo Verdone e Claudia Gerini in Grande, grosso e Verdone

Anche diverse scene del Piccolo diavolo di Roberto Benigni sono state girate, oltre che nei già citati San Domenico e Wunderbar, anche nella bellissima stazione ferroviaria di Taomina-Giardini, in via Nazionale, dove è possibile ammirare le decorazioni liberty di Salvatore Gregorietti. 

Senza dimenticare due grandi film legati a un racconto profondamente siciliano: Don Giovanni in Sicilia di Alberto Lattuada (1967), con Lando Buzzanca, fino a Malena di Giuseppe Tornatore (2000) con protagonista una strepitosa Monica Bellucci, nominato all’Oscar e al Golden Globe proprio per la fotografia, firmata da Lajos Koltai oltre che per la colonna sonora di Ennio Morricone. Nel 1974 Salvatore Samperi vi aveva invece ambientato alcune scene de La sbandata, con Domenico Modugno ed Eleonora Giorgi. 

E in Divorzio all’italiana di Pietro Germi (1961), premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura originale, è ambientata su un’altura di Taormina, il Capo Sant’ Andrea, con vista sull’ Isola bella, la scena-clou del mancato omicidio della moglie per mano di Marcello Mastroianni.

Tra gli altri titoli internazionali ambientati nella perla della Sicilia Orientale, meritano una citazione l’action thriller Ciao Ciao Bang Bang, Non conosci il bel suol (1961), Un amore di Gide (2008), La sbandata (1974), il mistery Island (2018). 

Ma è di certo Il Padrino di Francis Ford Coppola il blockbuster internazionale più noto ad aver scelto il territorio di Taormina; in una scena del Padrino III, il vecchio Michael – Al Pacino va a prendere alla stazione l’ ormai ex moglie Diane Keaton alla stazione. Neanche a dirlo, è quella della bellissima località siciliana. 

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