“Quando vidi saltare in aria l’auto di Michael Corleone”

«Avevo 5 anni, abitavamo a Fiumefreddo. Mio papà decise di portarmi a vedere ‘gli americani che facevano il cinema’. Quel pomeriggio non l’ho mai scordato».

Angelo Infante, Al Pacino e Franco Citti ne Il Padrino

Il racconto è di Marcello, 55 anni, maitre del Ristorante I Giardini di Babilonia, a pochi metri, o meglio scalini, dal Teatro Antico di Taormina. E proprio tra gli ulivi, le alici ripiene, gli alberi di agrumi e portate di pasta alla norma del suo locale, si ritrova a ricordare quella giornata di 50 anni fa: “Gli americani giravano al Castello degli Schiavi, una bellissima costruzione”.  Era lì che Francis Ford Coppola, ospite d’onore, ieri del Taormina Film Fest, aveva voluto ambientare la dimora siciliana di Michael Corleone nel Il Padrino, nel momento in cui fu costretto a rifugiarsi in Sicilia dopo il primo, doppio omicidio della sua vita criminale, compiuto in un ristorante di New York. La scena a cui ha assistito il signor Marcello, allora bambino, è quella del tentativo di uccidere Michael, con un’autobomba che invece costa la vita alla giovanissima moglie di lui, Apollonia, interpretata da Simonetta Stefanelli

“C’era gente, confusione – ricorda il signor Marcello – però non era come ora, potemmo avvicinarci molto. Ci facevano stare li. Mi accorsi di una signora anziana vestita di nero che faceva parte delle riprese ed era una donna del nostro Paese. Poi vedemmo riprendere le scene della bella signorina giovane che guidava l’auto nel cortile del castello. Ci fu una pausa, non ricordo bene. E poi un gran botto. Scoppiai a piangere: ero convinto che la signorina fosse morta dentro l’auto. Il dubbio mi rimase a lungo”.

I Giardini di Babilonia

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