A lezione di comicità con Minaccioni, Signoris e Guzzanti

Sono state tra le ospiti della penultima giornata del TFF Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Carla Signoris, protagoniste di un interessante e divertente incontro dedicato alla comicità femminile (e non solo) organizzato nell’incantevole cornice di Casa Cuseni.

Spigliate, ironiche e sempre con la battuta pronta, le tre hanno iniziato nel raccontare i loro esordi, a partire da come hanno scoperto di avere dentro di loro una verve comica a cui dar valore: “Lo senti fin da piccolo, quando hai voglia di piacere e cerchi sicurezza nella risata degli altri” dice Carla Signoris. “I miei genitori erano molto spiritosi e mi hanno insegnato che l’ironia ti viene da dentro e che a differenza del sarcasmo, che giudica, l’ironia accoglie”. 

Nel mio caso sono stati fondamentali i miei fratelli” si aggrega la Guzzanti, “anche se io in realtà ero una bambina timidissima. Non mi sentivo ironica, l’ho scoperto tanto tempo dopo. Ho iniziato per gioco e continuo a farlo”.

La famiglia ha giocato un ruolo fondamentale anche per la stessa Minaccioni: “Ho avuto una famiglia che definirei involontariamente tragicomica. Mia madre era una sindacalista vivace, piena di contrasti, che professava libertà, ma che ne faceva di tutti i colori” e giù con aneddoti familiari tra nonne e pensioni di invalidità.

Il pubblico si diverte, applaude e dialoga con le attrici. Ma cos’è che fa ridere loro invece? “A me fanno ridere le situazioni con le battute sottili, che non sono facili da trovare nelle sceneggiature. Le improvvisazioni spesso servono a questo, ti aiutano a dare una vitalità diversa alla battuta” ammette la Signoris. “A me fanno ridere i bambini che vogliono far ridere” la risposta della Guzzanti, mentre la Minaccioni confessa: “Mi fanno ridere i contrasti, le persone che mascherano la difficoltà”.

Alessandra De Luca dialoga l’incontro con Carla Signoris, Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni

Comiche sì, ma non solo. Nel corso delle loro carriere sono arrivati anche ruoli più drammatici, di fronte ai quali non si sono mai tirate indietro, anzi: “Non vedo l’ora di mettermi a lavoro sui ruoli drammatici perché è lì che mi devo spremere di più, mentre nella commedia mi sento a casa” rivela Caterina Guzzanti, mentre la Minaccioni, che forse più di tutte si è cimentata con l’altro genere, tra cui in ultimo il film Io e Spotty presentato proprio in concorso a Taormina, ammette di non fare troppe differenze: “Non distinguo molto il comico dal drammatico, la preparazione è la stessa. Il segreto sta tutto nel com’è scritto il personaggio, ma penso che i ruoli comici non siano affatto inferiori a quelli drammatici, bisogna solo puntare a scriverli bene”.

Spazio infine ad una riflessione sull’attuale condizione femminile nella produzione cinematografica e seriale a tutto tondo. “Ci stiamo muovendo sempre più in quella direzione, molte donne si stanno aggregando nel cercare di produrre sempre più progetti che le coinvolgano come produttrici, attrici e sceneggiatrici e registe. C’è movimento anche tra le case di produzione, ma come per tutte le cose ci vuole ancora del tempo” ha chiuso la Minaccioni.

Add to Collection

No Collections

Here you'll find all collections you've created before.