American Murderer apre il concorso. Chi sono i giurati

Sarà presieduta da Cristina Comencini la giuria del concorso del 68mo Taormina Film Fest,al via oggi con la proiezione dell’action thriller American Murderer, del giovane regista newyorkese Matthew Gentile.

Riservato a opere prime e seconde, il concorso, sarà giudicato anche dalla cantante Noemi, dallo sceneggiatore Marco Borromei, dall’attore Massimiliano Gallo e dal regista e sceneggiatore Aleem Khan. “Personalità diverse e poliedriche – sottolineano i tre direttore del Tff, Alessandra De Luca, Francesco Alò e Federico Pontiggi – che rispecchiano l’anima del Festival”. 

Di regista, scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, nominata all’Oscar nel 2006 per La bestia nel cuore, Cristina Comencini e da tre decenni una delle autrici di punta del nostro cinema. Noemi, cantante, autrice, musicista, – nome d’arte di Veronica Scopelliti – è un’appassionata cinefila ed esperta di audiovisivo, con tanto di laurea al Dams in regia televisiva e cinematografica e un’esperienza come sceneggiatrice e regista di cortometraggi. Oltre a numerosi dischi d’oro e di platino, ha collezionato diversi riconoscimenti rea cui due premi Lunezia e un Nastro d’Argento per l’interpretazione di Domani è un altro giorno.

Marco Borromei è docente al corso di Writers’ Room al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il suo debutto è alla Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018 con Saremo giovani e bellissimi, di cui firma soggetto e sceneggiatura. Con Elisa Dondi e Laura Samani, è autore della sceneggiatura di Piccolo Corpo di Laura Samani, presentato alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes e vincitore del David di Donatello 2022 per il miglior esordio alla regia. È autore del soggetto di serie Blocco 181, in onda su Sky.

Massimiliano Gallo è uno degli attori del momento tra cinema, teatro e tv. Vincitore del Ciak d’oro del pubblico 2021 per l’interpretazione in Il silenzio grande di Alessandro Gassmann e di un Nastro d’argento Grandi serie come miglior attore, è tra gli attori di riferimento di registi come Marco Risi, Ferzan Özptek, Matteo Garrone, Mario Martone, Paolo Sorrentino. 

Il regista e sceneggiatore britannico Aleem Khan ha esordito con After Love acclamato dalla critica a livello mondiale e selezionato alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes, al Festival di Telluride, a Toronto e alla Festa del Cinema di Roma. Il film ha anche vinto sei British Independent Film Awards, un record per un’opera prima, e un BAFTA su quattro nomination.

Alla presidente Comencini e ai quattro giurati spetterà il compito di scegliere i vincitori e assegnare i Cariddi d’Oro e d’Argento fra i sei titoli della sezione competitiva e le Maschere di Polifemo riservate alla migliore attrice e al miglior attore.

 

American Murderer

Basato sulla storia vera di Jason Derek Brown, un carismatico imbroglione (Tom Pelphrey) che finanzia il suo stile di vita lussuoso attraverso una serie di truffe.
Quando i fondi si stanno esaurendo e il suo passato lo raggiunge, elabora il suo piano più ambizioso, diventando il più improbabile e sfuggente elemento della top ten dei ricercati dall’FBI. L’agente speciale Lance Leising (Ryan Phillippe) insegue Jason attraverso il sud-ovest americano e si ritrova coinvolto in una rete di violenza, inganno e tradimento.
Con un cast che include Jacki Weaver (candidata all’Oscar per Il lato positivo, a fianco di Bradley Cooper, Jennifer Lawrence e Robert De Niro), la vincitrice del Tony Award Idina Menzel, Shantel VanSanten, Paul Schneider, Moises Arias e Kevin Corrigan, American Murderer è un thriller che esamina il lato oscuro del sogno americano.
Interpretato da un prodigioso Tom Pelphrey, il personaggio di Jason ci conquista perché è il volto affascinante del male e allo stesso tempo lo strumento inconsapevole della propria rovina.

Il regista Matthew Gentile: «Perché ci attirano I truffatori? È solo perché sono intelligenti e le loro vittime facilmente ingannabili, o c’è forse qualcosa di più profondo? Questa è la domanda alla base della storia. La mia intenzione era quella di costringere il pubblico a guardare direttamente negli occhi un’anima nera e cercare di comprendere i motivi per i quali il protagonista è diventato così. Il film pone inoltre un’altra domanda: possiamo prendere un essere umano che è marcio fino al midollo e commuovere il pubblico? Io credo di sì».

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