Il TFF chiude con Ennio, il doc di Tornatore sul genio di Morricone

Il gran finale della 68ma edizione del Taormina Film Fest è con Giuseppe Tornatore e il suo Ennio, il documentario che il pluripremiato regista bagherese (Oscar per Nuovo Cinema Paradiso) ha dedicato al genio dell’amico e collaboratore Ennio Morricone (1928-2020), compositore le cui musiche hanno fatto la storia del cinema e della cultura negli ultimi sessant’anni.

Il film, Nastro d’Argento 2022 come “Documentario dell’anno”, acclamato dalla critica sin dall’anteprima a Venezia 78 e, una volta distribuito da Lucky Red, raggiunto da uno straordinario successo di pubblico (oltre due milioni di euro al box office), sarà proiettato alla presenza del regista presso il Teatro Antico nella serata conclusiva del Festival taorminese (il 2 luglio a partire dalle 21), con le musiche dal vivo eseguite dall’Orchestra a Plettro Città di Taormina.

La serata, che sarà condotta dall’attrice Anna Ferzetti, vedrà anche l’annuncio dei vincitori tra i film in concorso a Taormina 68 e la consegna dei riconoscimenti. Ad aprire musicalmente le danze sarà la cantante Noemi (anche giurata del Festival), con una performance inedita di piano e voce. L’artista interpreterà anche il celebre brano di Aretha Franklin (You Make Me Feel Like) A Natural Woman. Sul palco vedremo anche il violinista e compositore candidato al Golden Globe Carlo Siliotto, per un suo ricordo di Morricone. Tra gli ospiti, l’attrice Elena Lietti, vista di recente a Cannes nel cast de Le otto montagne e presto nel nuovo film di Paolo Virzì, Siccità.

Nelle sue due ore e mezza, il doc di Tornatore ripercorre la vita e la carriera dell’artista e dell’uomo, intervistato dal regista, in un racconto intervallato e arricchito da numerose testimonianze e materiali d’archivio. Combinare queste tre componenti, spiega Tornatore, «è stato l’elemento decisivo: quale chiave trovare perché tutti questi materiali potessero convivere insieme in maniera armonica, logica? La risposta per me è stata la musica. Tutto doveva fare i conti con la musica». Utilizzata nel film come vera e propria «griglia di narrazione».

Narrazione che procede in maniera cronologicamente lineare: «Perché», prosegue il regista, «la cosa più giusta mi sembrava raccontare la vita di Ennio quasi come un romanzo, nella linea più semplice, in modo tale che potesse essere anche materiale di ricerca per chi vorrà proseguire l’indagine su Ennio Morricone musicista». Il doc infatti aspira a diventare «a sua volta materiale per ulteriori indagini».

«Siamo convinti che l’unica persona che poteva raccontare Ennio Morricone era Giuseppe Tornatore», ha dichiarato Gabriele Costa, produttore del film insieme a Gianni Russo, che ha aggiunto come «durante la lavorazione del documentario abbiamo scoperto tante cose nuove su Ennio». Tra queste, per Tornatore, la consapevolezza che «nessuno riuscirà mai a risalire all’opera omnia di Ennio Morricone», data la quantità di lavori non sempre conservati dal compositore. «Credo che lui non si sia mai convinto della sua grandezza», prosegue il regista parlando di Morricone, che definisce «un uomo semplicissimo e allo stesso tempo fuori dall’ordinario», «trasparente in tutto, nella musica e nella gestione dei suoi sentimenti».

Contribuiscono al ritratto e alla celebrazione del Maestro personaggi come Carlo Verdone, Quentin Tarantino, Bruce Springsteen, Gianni Morandi, Roland Joffè, Bernardo Bertolucci e molti altri, uniti dalla passione e dalla gratitudine per un’opera musicale che li ha conquistati e ispirati. Tra questi, naturalmente, c’è lo stesso Tornatore, che con Morricone ha collaborato in ben 13 dei suoi film. Un sodalizio da cui era già nato il libro Ennio. Un maestro. Conversazione (2018, HarperCollins Italia), trovando degna coronazione nel film che (ri)vedremo a Taormina.

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