In famiglia: al TFF il corto di Giorgio Diritti con Fabrizio Ferracane

Mai trascurare quella fucina di talenti che è il cinema breve, e alla 68ma edizione del Taormina Film Fest ce lo ricorda uno dei maggiori registi italiani in attività, Giorgio Diritti, che il 29 giugno presenterà al Festival il corto da lui diretto In famiglia (ore 16 presso la Casa del Cinema), affiancato da uno dei protagonisti, Fabrizio Ferracane, tra i più apprezzati attori del nostro cinema.

Il film, della durata di venti minuti, prosegue la collaborazione di Diritti con i suoi allievi del laboratorio di Fare Cinema, fondazione con sede a Bobbio presieduta da Marco Bellocchio. E, dopo Zombi (presentato nel 2020 alla Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia), anche quest’altro lavoro attiene allo «sguardo dei bambini sul bizzarro e stravagante mondo degli adulti» come ha anticipato la co-direttrice di Taormina 68 Alessandra De Luca. E, aggiunge Diritti, ancora una volta sono al centro «le difficolta, le sofferenze, i traumi delle separazioni coniugali, viste dal punto di vista dei figli».

Il regista Giorgio Diritti.

Protagonista, stavolta, è la piccola Susanna, che con l’utilizzo del suo telefono compensa la distanza e freddezza dei genitori, di cui riprenderà una litigata. «Un racconto», spiega il regista, «che evidenzia le solitudini affettive ed il tentativo di colmarle da parte dei bambini in un meccanismo di simbiosi con il loro smartphone fino a farlo diventare complice di una confusione emotiva sospesa tra rappresentazione e realtà».

Nel cast del corto (prodotto da ARANCIAFILM con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Fare Cinema), oltre a Ferracane, abbiamo Lidia Liberman. Il team di realizzatori include i co-autori (con Diritti) del soggetto e della sceneggiatura Gianluca Caprara e Greta Cerfeda e l’aiuto regista Daniele Balboni.

Una scena di In famiglia.

L’evento sarà anche l’occasione per confrontarsi con due artisti del calibro di Diritti e Ferracane. Il primo, già pluripremiato ai David di Donatello nel 2010 per L’uomo che verrà e nel 2021 per il biopic su Antonio Ligabue Volevo nascondermi (anche Film dell’anno ai Nastri d’argento e Orso d’argento a Berlino per il protagonista Elio Germano), è al lavoro sul suo nuovo lungometraggio, Lubo (dal romanzo di Mario Cavatore Il seminatore), storia di un nomade nella Svizzera degli anni ’30.

Ferracane, dal canto suo, è stato acclamato per le sue performance in lungometraggi come Ariaferma e Il traditore (per cui ha vinto un Nastro d’argento come miglior attore non protagonista), e ha partecipato anche al recente Leonora addio di Paolo Taviani, altro film presente nella selezione del Taormina Film Fest di quest’anno.

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