Il film in concorso: Io e Spotty

Cosimo Gomez presenta la sua seconda opera da regista e sceneggiatore, un film "sull'anima gemella e l'amore come ancora di salvezza"

«L’amore è quel delicato processo attraverso il quale ti accompagno all’incontro con te stesso».

È una frase di Antoine de Saint-Exupéry a ispirare Cosimo Gomez per l’incipit del suo nuovo film, Io e Spottyil primo dei due titoli italiani presenti nel Concorso del Taormina Film Fest 68. Non a caso, è proprio intorno all’amore e all’incontro di due anime gemelle che si annoda il filo conduttore tra i due protagonisti della storia, Matteo e Eva, interpretati dagli interessantissimi Filippo Scotti (il Fabietto di È stata la mano di Dio) e Michela De Rossi.

Filippo Scotti e Michela De Rossi (photo Nicole Manetti)

Lui è un ragazzo schivo e introverso che, nel suo mondo solitario, ogni sera, per raggiungere una condizione di libertà, indossa una maschera (una vera e propria tuta di pelo) e gioca ad essere un cane di nome Spotty. Lei è una giovane studentessa fuorisede, afflitta da problemi depressivi e incasinata da una vita che non riesce a controllare, fatta di lavoretti saltuari e amori insignificanti. Matteo e Eva sono due anime sofferenti alla ricerca di se stesse e che, per un semplice scherzo del destino, finiranno per creare una relazione capace di completarli a vicenda e salvarli dalle proprie insicurezze.

Dopo una carriera avviata come scenografo (e che lo ha portato a lavorare con grandi maestri come Ermanno Olmi, Giuliano Montaldo, Franco Zeffirelli e Roberto Benigni), Cosimo Gomez torna dietro la macchina da presa cinque anni dopo l’interessante esordio con Brutti e cattivi, acclamata opera prima scritta insieme a Luca Infascelli e candidata a ben sei David di Donatello, quattro Globi d’oro e due Nastri d’argento.

Il regista Cosimo Gomez durante le riprese del film (photo Nicole Manetti)

«L’idea stilistica di Io e Spotty è funzionale al tema» spiega Gomez nelle note di regia del film prodotto da Carlo Macchitella, Manetti bros., Pier Giorgio Bellocchio. «Trattando un archetipo profondo come la ricerca dell’amore, ho sempre pensato che il progetto, per toccare il cuore del pubblico e farlo immedesimare nei nostri Eva e Matteo, avrebbe dovuto avere un impianto fortemente realistico, ma lontano dai toni della commedia grottesca. Volendo inquadrare Io e Spotty in un genere, probabilmente sarebbe quello delle “romantic comedy” ma, se ci fosse, preferirei una “romantic comedy della porta accanto”».

Dopo l’anteprima al TFF68, Io e Spotty è atteso nelle sale italiane il 7 luglio distribuito da Adler Entertainment.

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