Le voci sole: al TFF il dramma di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi con Giovanni Storti

Un Giovanni Storti insolitamente drammatico nel lungometraggio in concorso oggi (ore 17 presso il Palazzo dei Congressi) alla 68ma edizione del Taormina Film Fest, Le voci sole, diretto da Andrea Brusa (anche autore del soggetto e della sceneggiatura) e Marco Scotuzzi, al loro esordio nel lungometraggio dopo una ragguardevole serie di corti, da Nur (2015) a Il muro bianco (2020), passando per Respiro (2016) e Magic Alps (2018).

Stavolta i registi ci propongono il «racconto intimo di una caduta agli inferi, una delle tante parabole drammatiche e spesso grottesche che ci affascinano da sempre». E dove si riflettono tante criticità del nostro presente, come la pandemia e le sue gravi conseguenze sociali, l’alienazione e povertà prodotta dall’odierno sistema economico e gli insidiosi paradossi della bolla social-mediatica.

Giovanni Storti in una scena del film

Protagonista Giovanni (Storti), che a causa del Covid perde il lavoro ed è costretto a emigrare in Polonia, tenendosi in contatto con la moglie e il figlio attraverso delle lunghe video-chiamate. Quando una di queste finisce in rete e diventa virale, per la famiglia sembra l’inizio dell’agognato riscatto, ma ben presto la situazione si ribalterà. Ad affiancare il protagonista nel cast del film, Alessandra Faiella, Davide Calgaro e Federica Cacciola.

Alessandra Faiella e Davide Calgaro

Dopo Aldo Baglio, dunque, Taormina 68 ospita un altro componente del celeberrimo trio di attori-autori comici in una veste decisamente inedita. Storti, dal canto suo, afferma di aver accettato questo progetto «perché mi fido molto di Andrea e Marco, con i quali ho lavorato al corto Magic Alps, una storia vera e molto forte».

Le voci sole, prosegue l’attore, vanta «una idea originale che mi è piaciuta subito, ancora una volta una storia vera a forte. Oltre all’idea, mi ha convinto il modo in cui pensavano di girarla. I temi sono molto interessanti e attuali». In particolare, sottolinea, quelli della «delocalizzazione delle aziende» e dei «salari minimi che non danno la possibilità ai lavoratori di lavorare nel loro paese», nonché dei «social come arma a doppio taglio, e piuttosto pericolosa».

«Questo», aggiunge Storti, «è il mio primo ruolo drammatico per un lungometraggio e mi piace molto, anzi spero che anche altri mi propongano dei ruoli seri. Certo, io ci vorrei mettere dentro sempre qualcosa di buffo e ho tentato anche questa volta di farlo, anche se – giustamente – ogni tanto Andrea e Marco mi hanno un po’ tarpato le ali per mantenere la coerenza del loro stile».

I due filmmaker, dal canto loro, hanno voluto narrare prima di tutto «la storia di una famiglia che, abbagliata da una popolarità incontrata per caso, lentamente si disgrega e scivola nell’abisso senza neanche rendersene conto. Un abisso luccicante e tentatore, pronto ad accoglierli nella sua trappola dorata». Quella cui aspirano i protagonisti de Le voci sole altro non è che «la rivalsa sacrosanta a cui tutti i sommersi non possono che ambire. Ma è un colpo di coda fragile, che non dipende affatto dalla loro volontà, anzi traballa sugli umori di quel popolo invisibile che li muove come burattini, un amore apparente che diventa presto un potere subdolo».

E, anticipano i cineasti, in questo «vortice perverso che ha finito per intrappolarli», i personaggi non hanno spazio «per scamparla, resta al massimo la fuga. Ma spesso è l’unica salvezza possibile». Dopo l’anteprima, il film, prodotto da Andrea Italia (una produzione Nieminen Film e Point Nemo in collaborazione con Eliseo Multimedia) e già vincitore del Gran Premio della Giuria al Seattle International Film Festival, uscirà nelle nostre sale il 4, 5 e 6 luglio, distribuito da Medusa Film.

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