The Drover’s Wife: il western di Leah Purcell dalla parte degli aborigeni

Un altro lungometraggio d’esordio in gara al Taormina Film Fest, ma su una storia che ha già fatto ampiamente parlare di sé: parliamo di The Drover’s Wife – The Legend of Molly Johnson (ore 17 al Palazzo dei Congressi), scritto, diretto e interpretato dall’australiana aborigena Leah Purcell, che adatta il suo pluripremiato testo teatrale The Drover’s Wife (prima messa in scena nel 2016), ispirato all’omonimo racconto di Henry Lawson del 1892 e da cui Purcell ha già tratto anche un romanzo nel 2019.

Un western ambientato in Australia dove la regista, scrittrice e attrice (qui nel ruolo della protagonista) rielabora la propria «esperienza di persona dalla pelle chiara, donna aborigena cresciuta in un piccolo paese di campagna e che ora vive in città». Al centro c’è Molly, una donna incinta che, sul finire dell’Ottocento, vive con i suoi bambini in una casa isolata, mentre il marito è lontano per portare le pecore al pascolo. Quando la donna incontra un fuggitivo aborigeno di nome Yadaka (Rob Collins), inizia a formarsi un legame tra i due. Ma nel frattempo inizia un’indagine sulla scomparsa del marito di Molly.

«Questa storia è stata radicata dentro di me per 42 anni», racconta Purcell: «Mia madre me la leggeva e recitava da quando avevo cinque anni. Mi sono legata in profondità al racconto poiché mi identificavo nel figlio più vecchio della moglie del mandriano». Ma di quella vicenda la regista-attrice ha proposto una vera e propria riscrittura, tesa a indagare tra le pieghe e le piaghe del suo Paese e a portare avanti istanze femministe e anti-razziste, denunciando i soprusi del colonialismo ai danni delle popolazioni native.

«Attraverso il mio lavoro», spiega Purcell, «cerco di far luce sulla verità del nostro popolo. I personaggi che porto sullo schermo non sono aborigeni australiani stereotipati dall'”aspetto tradizionale”, e questa è una scelta deliberata». Quello della filmmaker è un profondo lavoro di valorizzazione della propria cultura d’origine, condotto prima attraverso il teatro e la letteratura e ora mediante il cinema: «Le nostre narrazioni vivono ancora in noi. E attraverso il mezzo filmico vivranno a lungo e per tutti».

Un film che parla «di amore, protezione, identità e della sopravvivenza di una famiglia», anticipa Purcell, mostrando «una madre che farà qualunque cosa per i suoi figli e un ragazzo che si schiererà al suo fianco». Un lavoro dove, prosegue la cineasta, i codici del western sono risultati funzionali a «dipingere la vera natura del 1893 e spingerla fino alle estreme conseguenze».

Nel cast del film (prodotto da Bunya Productions e Oombarra Productions e già selezionato al South by Southwest 2021) anche Sam Reid, Jessica De Gouw e Craig Bourke. Tra i molti ruoli cinematografici e televisivi di Leah Purcell, i film Lantana (2001), Somersault (2004), La proposta (2005) e le serie tv Polizia squadra soccorso (1991-96), Wentworth (in produzione dal 2013) e Janet King (dal 2014).

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