Cosa significa andare al cinema? Il regista francese Arnaud Desplechin seguendo le immaginarie orme di uno dei personaggi ricorrenti dei suoi film, Paul Dédalus, celebra la magia del cinema in un film ibrido tra documentario e finzione dal titolo evocativo e brioso, Filmlovers! (Spectateurs!). Presentato al Festival di Cannes 2024 come Evento Speciale, il Taormina Film Festival ospita il 18 luglio l’anteprima nazionale del film alla presenza del regista.
Filmlovers!
Filmlovers! È un percorso, tra realtà e finzione, attraverso l’immaginario di ogni spettatore innamorato del cinema. Dai ricordi personali legati al cinema di gente comune a scene di un racconto di finzione su un giovane spettatore, il film si interroga su cosa tenga acceso il fuoco del cinema, un’arte che è anche celebrazione di un rituale tra persone che si conoscono e perfetti sconosciuti, accumunati per qualche ora dalle emozioni che il grande schermo proietta.
Mathieu Amalric torna a vestire i panni del Paul Dédalus di Comment je me suis disputé… (ma vie sexuelle) (1996) e de I miei giorni più belli (2015) e accompagna in questo viaggio che esplora l’amore per il cinema non da un punto di vista tecnico, ma da quello del tutto personale degli spettatori, di ogni singolo spettatore, compreso il regista stesso con i suoi ricordi.
“Da giovane mi sono schierato con la politica degli autori, questo film non difende i registi, le attrici o gli attori, ma i buoni spettatori. Cosa ci fa guardare i film? In che modo questi ci influenzano senza che ne siamo consapevoli? La sequenza di spettatori in forma anonima che compare in questo film parla di questa storia, di ‘noi’, ognuno con le proprie abitudini – dice Desplechin – Filomlovers! è un’elegia. Mi piace che la comprensione arrivi attraverso i sentimenti e le sensazioni. Ed è un saggio. Quindi ho messo da parte la cronologia. Volevo giocare con gli spettatori, intessere un dialogo con ciascuno. È un modo per guidare lo spettatore attraverso questa mappa del tesoro in modo che possa inventare i propri punti di riferimento e attaccare i propri ricordi, i propri sogni ad occhi aperti al tessuto che gli offro”.