Catherine Deneuve a Taormina: «Non chiamatemi diva»

Dice di non essersi mai sentita una diva, ma Catherine Deneuve è una donna in cui il divismo, quello legato ad una classe innata e ad una compostezza raffinata e distaccata, scorre nelle vene, è interiorizzato nel suo animo. L’attrice, protagonista di Spirit World – La festa delle lanterne di Eric Khoo, presentato al 71° Taormina Film Festival e al cinema dal 26 giugno con Europictures, ha ricevuto il Premio Taormina Achievement Award.

Non so se in Europa si potrebbe scrivere un film di questo genere. Perché Spirit World è come il Giappone, appartiene ad un’altra cultura. In questo film i personaggi sono come fantasmi, parla della morte ma porta distensione”, ha detto Deneuve, come sempre elegante e impeccabile, durante l’incontro con la stampa a Taormina.

Spirit World – La festa delle lanterne

Spirit World – La festa delle lanterne racconta dell’obon, una breve finestra nel tempo durante la quale i morti fanno visita ai vivi, in estate. Un giorno un vecchio giapponese, amante della musica, racconta di questa festa a Claire Emery (Catherine Deneuve), leggendaria cantante francese che ha appena tenuto un concerto sold out a Tokyo. Da qui comincia per Claire il viaggio tra questo e altri mondi, tra i vivi e i morti, tra le stagioni e le emozioni, tra la città e il mare, tra le canzoni che ha cantato e i film che un giovane regista in crisi creativa ha realizzato.

Ho sempre amato il Giappone e i film giapponesi”, dice Deneuve che nel film interpreta una cantante di successo che si confronta con l’avanzare dell’età, lo scorrere del tempo e la ricerca di un senso nell’essere in vita. Un tema che non scuote l’attrice, che si mostra serena come donna e come professionista anche nei suoi ottant’anni passati.

Deneuve donna

L’età, la bellezza non sono temi che sembrano preoccupare troppo Deneuve. “Oggi siamo ossessionati dall’immagine, dalla bellezza, dal fisico, le fotografie sono ovunque, ma sono altre le cose che hanno valore”, dice l’attrice che più di una volta, anche in conversazione con il pubblico di Taormina, ripete quanto le relazioni, la famiglia, la vita personale e l’energia interiore siano le cose veramente importanti nell’esistenza di una persona.

In un momento e in un Festival in cui il tema delle donne è centrale Deneuve ha le idee molto chiare anche sulla professione di attrice rispetto all’avanzare dell’età. “Per gli uomini che vanno avanti con l’età non è un problema, gli attori possono continuare a lavorare, mentre per le attrici è più difficile, ma tutto dipende della scelta dei film e delle sceneggiature. Quando si va avanti con gli anni si deve accettare di fare le cose che sono vicine alla donna che si è. Se una donna resta legata alla seduzione è un problema e tutto diventa più difficile, ma ci sono altre possibilità. Se nella vita sono una nonna, posso essere una nonna anche nei film, ma una nonna che vive con un uomo e non fa solo marmellate”.

Deneuve diva

Non si può negare che Catherine Deneuve sia stata e sia tuttora una vera diva, ogni atteggiamento in lei riporta ad un mondo e ad una vita trascorsa sotto le luci dei riflettori a gestire notorietà, carriera e vita personale. “Il tempo per la famiglia, per la vita privata si deve trovare, non è mai facile, ma è possibile”, dice l’attrice che però non ama essere definita “diva”.

Non ho mai amato la parola ‘diva’ perché sembra qualcosa di alto ma nasconde una critica. ‘Diva’ vuol dire anche capricciosa, egoista. Non mi sento una diva anche perché non sono sempre stata solo un’attrice, sono stata anche molte altre cose”.

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