Con una riflessione sul cinema e sull’importanza dei festival si è presentata al pubblico la giuria internazionale del 71° Taormina Film Festival composta da cinque diverse personalità. Da’Vine Joy Randolph, premio Oscar e presidente di giuria; la leggendaria costumista Sandy Powell, tre volte premio Oscar; il giornalista cinematografico di riferimento Steven Gaydos e le attrici italiane Alessandra Mastronardi e Ilenia Pastorelli, quest’ultima assente in conferenza per un ritardo non dipeso da lei.
In un momento delicato per il settore, i giurati hanno condiviso riflessioni appassionate sull’importanza dei festival, del cinema in sala e del sostegno alle nuove generazioni di autori. “Essere in giuria, partecipare a un festival, persino andare al cinema… non è mai stato così importante. Le sale cinematografiche sono in pericolo. In America ne abbiamo perse migliaia, e il settore ha perso fino al 30% del fatturato in cinque anni” ha esordito Steven Gaydos, che ha poi sottolineato il ruolo cruciale dei festival come spazi alternativi al mainstream: “I festival non sono per i blockbuster o per chi cerca l’intrattenimento da parco giochi. Sono per chi ama profondamente il cinema, per studenti, giornalisti, giurati… per una tribù speciale che vuole salvare qualcosa di prezioso.”
A fargli eco Alessandra Mastronardi, che ha evidenziato il valore dei festival per i giovani e le opere meno visibili: “Far parte di un festival come questo è un regalo. Qui trovano spazio film di registi esordienti, molte donne — seppur non ancora abbastanza — e tanti giovani autori. È un’enorme opportunità per farli conoscere.”
Con entusiasmo e semplicità, Sandy Powell ha raccontato: “Amo i film. Ho lavorato con loro tutta la vita e lo faccio con passione. Essere qui, a Taormina per la prima volta, è una gioia.” Anche Da’Vine Joy Randolph ha sottolineato l’importanza di questi spazi per sostenere la creatività: “È un momento cruciale per supportare gli artisti. I festival ci riportano a quella passione iniziale, spesso smarrita con l’esperienza. Vedere il lavoro di questi registi, soprattutto esordienti, ci regala entusiasmo e ci ricorda il valore del coraggio necessario per mettere il proprio film davanti a un pubblico.”
Diverse le risposte alla domanda su cos’è il cinema. Per Randolph, il cinema è un’arte che cattura la vita e ci aiuta a comprendere noi stessi: “Spesso non riusciamo ad ascoltare nemmeno i consigli di chi ci ama. Ma l’arte, il cinema in particolare, riesce a comunicare in modo più efficace, a far riflettere, a cambiare.”
Sandy Powell lo ha definito un potente strumento di comunicazione e collaborazione: “È il frutto del lavoro di centinaia di persone che danno il meglio. Quando un film è eccezionale, lo sono tutte le persone che lo hanno realizzato. Ed è anche evasione, qualcosa di necessario, soprattutto nei momenti più bui della storia.”
Alessandra Mastronardi ha evocato l’origine teatrale del cinema, come veicolo per entrare nell’anima: “Da sempre le persone vanno a teatro per ascoltare, imparare, viaggiare dentro sé stesse. Il cinema è un insieme di arti che ci accompagna, ci insegna, ci eleva.” Infine, Steven Gaydos: “Il cinema, quando è al suo meglio, approfondisce l’anima. Ti fa vivere più intensamente. È ciò che rende più ricca la nostra esperienza umana.”