La curiosità professionale sempre più viva, i nuovi progetti “da attore, produttore, regista”, la moglie-collega Luisa Ranieri, il futuro da lasciare ai nostri figli “che non può essere questo mondo con sopra la data di scadenza”, il legame con il Commissario Montalbano, gli interrogativi sulle nuove tecnologie e su “come portarle dalla parte delle persone”. Ieri al Taormina Film Fest Luca Zingaretti è stato protagonista di una affollatissimo incontro con il pubblico, intervistato da Gian Luca Pisacane e Tiziana Rocca, direttore artistico del Festival, L’attore, produttore, regista, noto per le poche apparizioni pubbliche e la discrezione nel parlare di sé e del suo mondo, si è invece raccontato con generosità, partendo dalla sua ultima fatica, la regia di la casa degli sguardi, per la quale ha tra l’altro vinto in ottobre il Ciak d’oro come Rivelazione dell’anno alla Festa del Cinema di Roma.
“Erano anni – ha ricordato – che ero attratto dalla regia. Sui set mi accorgevo di interessarmi sempre di più a quell’aspetto, che non alla mia prova di attore, mestiere che continuo ad amare. E quando ho letto il romanzo di Daniele Mencarelli ho capito che era una storia che andava raccontata. La sensazione di pienezza che ho provato occupandomi dei mille problemi di una regia cinematografica mi ha convinto che sarà una esperienza da rivivere”. La casa degli sguardi è solo uno dei progetti che hanno preso vita non casualmente, come capita di solito agli attori, “condannati” ad attendere le chiamate di altri, ma in conseguenza di una scelta precisa fatta da Zingaretti, con la moglie artista Luisa Ranieri, al termine della ventennale e fortunatissima esperienza del Commissario Moltabano. “Una sera – ha raccontato Zingaretti – con Luisa abbiamo iniziato a ragionare su un concetto: ‘Davvero ci va di stare ad aspettare una chiamata, anche se per fortuna è qualcosa che ci capita spesso, con tutte le storie che lì fuori aspettano di essere raccontate? Non ha più senso metterci in condizione di essere noi a decidere quali film serie o altri progetti meritino la nostra attenzione?”. E’ nata così l’idea di fondare una piccola casa di produzione, la Zocotoco, “dalla quale sono nati titoli fortunati, come la serie Le indagini di Lolita Lobosco, o Il Re, realizzato per Sky, o appunto La casa degli sguardi. Storie che ci piacciono, che abbiamo voglia di raccontare, e che senza questa scelta forse non ci sarebbero state”.
Tra poco a questa lista si aggiungere La preside, con Luisa Ranieri nel ruolo di Eugenia Carfora, la preside dell’Istituto morano di Caivano, in Campania, che ha trasformato una realtà degradata in un modello di integrazione e crescita culturale: “la storia a cui ci ispiriamo – ha detto Zintgaretti – è un esempio incredibile di determinazione e resilienza. La preside in questione ha saputo letteralmente ribaltare una realtà di degrado in una scuola modello che ha rappresentato un motore insperato di riscatto per quella zona. E’ davvero una cosa che merita di essere raccontata”. A seguire, arriverà “una storia contemporanea ispirata all’uso dell’Intelligenza artificiale, della quale sarò produttore e interprete. E’ un tema chiave della nostra vita e del nostro futuro. La tecnologia esiste, si sviluppa, che lo vogliamo oppure no. Ciò che è importante è capire che uso vogliamo farne. In campi come la medicina, l’Ai potrà essere decisiva per debellare malattie oggi incurabili e la qualità della vita media. Ma io non voglio che sia l’Ai a scegliere al mio posto nella vita quotidiana. Quasi 15 anni fa Luisa ed io fummo coinvolti a un ricchissimo industriale libanese nella sperimentazione di una sorta di Ai, grazie alla quale lui creava i nostri avatar, da tenere in un cassetto virtuale per essere impiegati in film e serie senza che noi fossimo davvero presenti. Ecco, quella è una cosa evitare. Ma pensare di poter semplicemente rifiutare l’Ai è una follia. Ed è inutile”.
La visuale che spinge Zingaretti, ma anchee sua moglie Luisa Ranieri a interrogarsi sul futuro è il ruolo di genitori di due ragazze di 10 e 14 anni. “Sono un genitore presente – ha detto l’attore – e spero non invadente. Il messaggio che cerco di dare è questo: io per voi ci sono”. Anche il legame, ormai ventennale con la moglie e collega è stato tra i temi ai quali Zingaretti ha accettato di occuparsi parlando con la stampa al Taormina Film Fest: “Fare lo stesso lavoro e condividere gli interessi professionali per una coppia è un plus ma può anche essere un minus, dipende da che persona sei. Io e Luisa siamo due persone normali, che si aiutano molto, leggiamo i copioni l’uno dell’altra, ci diamo i consigli e siamo le uniche persone che si dicono reciprocamente la verità, perché in questo mestiere è difficile che qualcuno ti dica ‘hai fatto schifo’, o ‘sei sulla strada sbagliata’. Credo – ha aggiunto l’attore e regista – che ci debba essere la voglia di fondo di essere sinceri e un grande rispetto, sapendo che, per quello che dici e che fai, di fronte c’è una persona che si può anche ferire. Perché un artista è anche fragile, in quanto è molto esposto”. Quindi il segreto a suo avviso è “la verità, detta con dolcezza”.
Nella sua giornata al Taormina, coinvolto dalle domande di Tiziana Rocca, Zingaretti ha anche affrontato un altro tema chiave della sua vita professionale, il rapporto ventennale con il personaggio protagonista de Il Commissario Montalbano: “Un ruolo che mi ha dato tanto, un’esperienza fantastica, fatta di storie scritte magistralmente da quel genio di Andrea Camilleri e realizzate assieme a un gruppo di professionisti straordinari divenuti pia piano amici tra loro. Mi ha consentito di fare altro, provarmi nel teatro e in tanti altri progetti che mi attiravano. E certo, qualcosa mi ha tolto, in termini di libertà e fisionomia professionale. Ma è stata un’esperienza davvero fantastica”. Vedremo presto Luca Zingaretti anche ne Il capo perfettoè una serie televisiva italiana prodotta da Cattleya per Netflix e diretta da Roan Johnson e Niccolò Falsetti, liberamente ispirata all’omonimo film spagnolo di Fernando León de Aranoa del 2021, che aveva come protagonista Xavier Bardem.