In concorso: Feathers e Aloners

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ALONERS

Corea del Sud, 2021 Regia Hong Seong-eun Interpreti Gong Seung-yeon, Jeong Da-eun, Seo Hyun-woo, Jeong-hak Park Durata 91’

Aloners esplora i mondi e le vite della gente comune alle prese con la solitudine dell’abitare da soli, un tema particolarmente sentito in Corea perché, a partire dal 2021, due famiglie coreane su cinque sono formate da una persona sola. Il personaggio principale, Jina (Gong Seung-yeon), è una donna di circa 20 anni, il suo collega Sujin ha appena compiuto vent’anni, i suoi due vicini sono uomini tra i 20 e i 30 anni e suo padre è sulla sessantina. Puntando la telecamera verso persone di varie età che vivono tutte sole, il film offre uno sguardo intimo sui meccanismi interni di una società sempre più frammentata.

Jina è una donna asociale che lavora in un call center e conduce una vita ripetitiva e monotona, trascorrendo la maggior parte del tempo incollata al telefono, o alla televisione. È una solitaria che non solo ha scelto l’isolamento, ma non mostra alcun interesse a interagire con chi le sta intorno, ma due episodi sconvolgono l’equilibrio delle sue giornate: il vicino di casa viene ritrovato morto dopo una settimana e la madre muore lasciando un ambiguo testamento così Jina utilizza la telecamera installata a casa della madre per osservare le giornate del padre rimasto solo in casa.

 

FEATHERS

Francia/Egitto/Olanda/Grecia, 2021 Regia Omar El Zohairy, Interpreti Samy Bassouny, Mohamed Abd El Hadym, Fady Mina Fawzy, Demyana Nassar, Abo Sefen Nabil Wesa, Durata 112’

Feathers è una commedia dell’assurdo che inizia come un dramma realista ambientato in luoghi polverosi e fatiscenti con personaggi che rimangono senza nome per evidenziare il fatto che questa è una storia che potrebbe accadere in qualunque luogo e tempo. Siamo in Egitto, in una casa dove il padre è un patriarca oppressivo che vuole essere elogiato per tutto ciò che fa, mentre la moglie lava pentole in una stanza angusta. Questa donna totalmente asservita ai suoi doveri di moglie e madre dovrà affrontare un cambiamento radicale dopo che, alla festa di compleanno del figlio, un prestigiatore trasforma suo marito in un pollo, costringendola ad assumere il ruolo di capofamiglia, il che le permetterà di cominciare ad assaporare il gusto della libertà.

Il primo lungometraggio di Omar El Zohairy, approda a Torino dopo l’anteprima alla Semaine de la critique 2021 del Festival di Cannes, dove ha ottenuto il premio della critica. Il regista ha presentato così il film:

«Feathers nasce da un’idea molto semplice che ho avuto sei anni fa. La storia di un uomo che si trasforma in un pollo non è né uno scherzo, né una cospirazione. Attraverso questa parabola ho voluto catturare una parte della difficile vita dei capi di famiglia egiziani. Trovandosi ad affrontare questa assurda situazione, i membri della famiglia reagiscono d’istinto, ma in realtà sono bloccati. Proprio perché sono antieroi, a nessuno importa di loro o dei loro problemi. Mi sento molto vicino a questa situazione».

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