La sezione dedicata al cinema di genere

Torino e il genere, una tradizione che si rinnova anche quest’anno

Il Torino Film Festival e il cinema di genere, un connubio indissolubile che nel corso della ormai quasi quarantennale storia della manifestazione cinematografica sabauda ha portato sotto la Mole tanto cinema di qualità.

Merito di programmi speciali che sono sempre andati alla ricerca di opere e linguaggi innovativi, come già dall’anno scorso fa Pier Maria Bocchi, collaboratore di lungo corso del festival, che ne Le stanze di Rol, nome che rende omaggio al sensitivo torinese Gustavo Adolfo Rol, va alla ricerca proprio di un cinema di genere nuovo, ma che non dimentica le lezioni del passato.

D’altronde Torino ha visto passare negli anni le retrospettive a maestri come John Carpenter e George Romero, ha dato spesso il benvenuto a Dario Argento e ha tenuto a battesimo molti giovani cineasti diventati poi affermati autori.

Come ha affermato lo stesso Bocchi nel presentare la sezione «mi è parso che il genere ‘nudo e puro’ dimostrasse uno straordinario stato di salute. Nello stesso tempo, però, ho cercato tracce di genere in film che, in superficie, difficilmente verrebbero etichettati come tali, poiché sono convinto che il genere sia in grado di contaminare altri generi, inquinarli e trasformarli. Ciò significa forza, libertà e ricerca, ed è a partire da questi tre ‘movimenti’ che ho sempre pensato che la sezione debba prendere la sua forma, le sue fattezze e il suo scopo».

Movimenti che si ritrovano perfettamente nella selezione di quest’anno, impreziosita da alcune chicche come Bull, durissimo revenge movie britannico firmato da Paul Andrew Williams, molto amato al Fantasia Film Festival di Montreal, dov’è stato presentato in anteprima mondiale lo scorso agosto.

E a proposito di anteprime mondiali, ce n’è una ne Le stanze di Rol di quest’anno, Immersiòn del cileno Nic Postiglione, variazione sul tema Ore 10: calma piatta con protagonista Alfredo Castro, attore feticcio di Pablo Larrain.

Immersion

Quattro film hanno già un distributore italiano, quindi li vedremo prossimamente nelle sale, a partire dal film di chiusura, l’italiano L’angelo dei muri di Lorenzo Bianchini, della Tucker Film, che vede protagonista il grande Pierre Richard, monumento della commedia francese degli anni qui nei panni di un anziano che non vuole lasciare la sua casa a nessun costo.

Koch Media ne firma addirittura tre. In collaborazione con il Far East Film Festival, ha acquisito Raging Fire, ritorno del grande cinema action di Hong Kong, con Donnie Yen in grande forma.

raging fire

La abuela, firmato da Paco Plaza, il regista che creato la saga zombie di Rec insieme ad Jaume Balaguerò. E poi il film di apertura, Coming Home in the Dark, del neozelandese James Ashcroft, tesissimo thriller che vede un uomo che durante quella che doveva essere una tranquilla vacanza con la famiglia si ritrova a dover fare i conti con un oscuro passato. Ashcroft, al suo esordio nel lungometraggio, si era già fatto notare con alcuni corti di notevole spessore.

Cinema libero e selvaggio, quello de Le stanze di Rol, come da sempre piace al pubblico del Torino Film Festival che certamente anche quest’anno non si farà sfuggire l’occasione di procurarsi qualche bella scarica di adrenalina nel buoi della sala.

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