Cronache dal Festival – Video e photogallery

IN QUESTA PAGINA:

  • Ridere per Ridere? con Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo
  • Video intervista ai registi Joana Hadjithomas e Khalil Joreige 
  • Photogallery

Ridere per Ridere?

Un’edizione all’insegna della recitazione e della comicità, quest’ultima racchiusa nel talento comico e poliedrico della madrina Emanuela Fanelli. Lo sottolinea Steve della Casa prima di dare il via all’incontro Ridere per Ridere? svoltosi ieri sera con il pubblico del Cinema Greenwich. A confrontarsi con l’attrice romana in questa ‘masterclass’ sulla comicità il collega – attore, regista e sceneggiatore – Rocco Papaleo. È proprio lui a rompere il ghiaccio spiegando com’è nato il suo interesse e amore per la comicità: “Da piccolo sono cresciuto con i cartoni animati e ce n’era uno ungherese, intitolato Gustavo, che mi spezzava il cuore. Era comico, ma malinconico. Ridevo e mi commuovevo. Da lì ho capito che avevo bisogno di entrambe le cose per divertirmi”. “A me da piccola facevano vedere i film di Verdone e già mi facevano ridere moltissimo. I primi poi sono molto malinconici, come Bianco, rosso e Verdone. La scena al cimitero con la nonna, Elena Fabrizi, mi faceva piangere ogni volta. Poi sono cresciuta con i film di Monica Vitti, Sordi, Mastroianni. Era una cosa di famiglia”.

I due hanno poi disquisito, tra una risata ed un’altra, sulle differenze tra comicità teatrale e televisiva/cinematografica: “A teatro si ha un riscontro immediato, lo senti subito. Il pubblico ti aiuta a capire se devi fermarti o puoi proseguire” – ha spiegato la Fanelli – “Al cinema devi aspettare che il film esca per avere un riscontro. Poi subentrano varie cose, il montaggio ad esempio può cambiare i tempi comici di una scena”.

Alla domanda del pubblico che le chiede della prevalenza maschile nel mondo della comicità, l’attrice risponde: “Non mi crea problemi che ci siano più uomini che donne. È fastidioso quando dall’esterno non prendono in considerazione che una cosa possa essere stata scritta da una donna, come mi è successo spesso. Se una cosa funziona si dà per scontato che l’abbia scritta un uomo, e non va bene”.

Intervista a Joana Hadjithomas e Khalil Joreige

Joana Hadjithomas e Khalil Joreige sono i protagonisti della Personale di questa trentanovesima edizione del Torino Film Festival. Sono la coppia – nella vita come sul lavoro – di filmmaker e autori libanesi che da anni anima la scena artistica internazionale con le proprie opere. Nella giornata di ieri hanno tenuto una masterclass presso il Cinema Massimo, moderata da Massimo Causo, dedicata all’estetica del loro lavoro, incentrato sul valore della storia e del recupero della memoria per contrastare l’oblio a cui sembrano essere destinati luoghi, persone ed eventi. Joana Hadjithomas e Khalil Joreige hanno inoltre presentato il loro ultimo film, Memory Box, che sarà distribuito in Italia da Movies Inspired.

In questa breve intervista spiegano l’importanza della storia e il significato della memoria. La regista Joana Hadjithomas dice: “Senza condividere la storia diventa difficile essere una società che possa comunicare e accettare il passato e muoversi verso il presente”. Secondo lei si tratta di una transizione che non è stata fatta in Libano e che ha portato il suo paese al collasso. Con Memory Box i due artisti intendono condividere anche all’estero questa esperienza perché si tratta di un problema universale. Per il regista Khalil Joreige l’interrogativo fondamentale che stimola anche il loro lavoro di storyteller riguarda come sia possibile ricostruire il futuro dopo le fratture che sono avvenute nella storia.

Di Vania Amitrano

PHOTOGALLERY

Il regista di “Non ti pago” Edoardo De Angelis con le attrici Maria Pia Calzone e Fabrizia Sacchi
Maria Pia Calzone
Edoardo De Angelis
Sergio Castellitto in collegamento alla conferenza di Non ti pago
Lucy Salani e Vladimir Luxuria
I registi di “C’è un soffio di vita soltanto” Matteo Botrugno e Daniele Coluccini con Lucy Salani
I giurati del TFF39 Alessandro Gassmann, Ildikó Enyedi, Isabel Ivars, Evgeny Galperine

Alessandro Gassmann

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