Fuori concorso: Il mio anno stranissimo e gli altri cinque film

I film in programma oggi nella sezione FuoriConcorso tracciano un percorso che si addentra nelle profondità dell’animo umano, mostrando i suoi dubbi, le sue introspezioni, i suoi istinti, le sue fragilità, i suoi desideri, i suoi tumulti. 

 

Il mio anno stranissimo (2021) – FuoriConcorso/L’incanto del reale

Ragazzi e ragazze tra i 10 e i 14 anni raccontano il periodo stranissimo che stanno vivendo, partendo da alcuni spunti: quali sogni stanno facendo; quale libro, film o serie ha tenuto loro compagnia; di quale aspetto della scuola hanno sentito di più la mancanza; dove sognano di andare in gita; qual è quella cosa che non dimenticheranno mai; come lo disegnerebbero, questo periodo. Il regista Marco Ponti dà loro la possibilità di condividere pensieri ed emozioni da “protagonisti” o da “registi” dietro l’obiettivo, attraverso la videocamera di uno smartphone.

 

CODA – I segni sul cuore (2021) – FuoriConcorso 

La diciassettenne Ruby è l’unico membro della sua famiglia in grado di sentire. È una CODA, cioè una Child of Deaf Adults, figlia di adulti sordi. Il film di Sian Heder, che ha scritto e prodotto tre stagioni dell’acclamata Orange Is the New Black, porta sullo schermo il dilemma di Ruby, divisa fra l’amore per la musica e la paura di abbandonare i genitori in un momento di difficoltà. Quest’opera prima si presenta come un toccante melodramma che narra “le dinamiche complesse, i conflitti e le incertezze di una famiglia in cui la dipendenza reciproca e i normali confini di una relazione vengono superati di continuo”. Un’audace sperimentazione sul suono e sul silenzio al cinema.

 

Blood On the Crown (2021) – FuoriConcorso 

Una piccola isola del Mediterraneo, Malta, contro il grande Impero britannico. È il 1919 e le strade dell’isola di Malta sono piene di gente affamata, disoccupata, governata da politici litigiosi e spaventati dagli inglesi. In questo clima, Filippo Sceberras, giovane medico senza fede politica, in una lettera pubblicata su un quotidiano, invita la popolazione a unirsi a lui in sciopero per protestare contro il governo. Il 7 giugno migliaia di persone rispondono a quell’appello e l’Inghilterra decide di sedare la manifestazione inviando l’esercito nelle strade. Blood On the Crown di Davide Ferrario cerca di dare ampio respiro a una vicenda locale, una strage a lungo cancellata e dimenticata, una storia particolare in cui “la rivolta viene repressa, ma la vittoria sul campo da parte degli inglesi contiene già le premesse del declino del loro impero.”

 

Il tempo rimasto (2021) – FuoriConcorso/L’incanto del reale 

Decine di incontri in cinque regioni d’Italia. Sono le voci che compongono una ricerca sulla vecchiaia e su cosa si scopre attraverso il riflesso di questo specchio, per raccontare cosa significa attraversare questa soglia e restarci in bilico fra lacrime inattese e risate improvvise. Il tempo rimasto di Daniele Gaglianone porta lo spettatore all’interno di uno spazio nitido e insieme indefinito, sospeso in uno stato d’animo che toglie il fiato, in un percorso di ricerca di un mondo “fino a ieri” che riesce ad apparire a volte lontanissimo, altre incredibilmente presente. 

 

Suzanna Andler (2021) – FuoriConcorso/Surprise 

Tratto dall’omonima pièce del 1968 di Marguerite Duras, il film di Benoit Jacquot è il ritratto di Suzanna, interpretata da Charlotte Gainsbourg, intrappolata in un matrimonio infelice, chiamata a scegliere tra un destino di madre e moglie e il sogno di libertà incarnato dal giovane amante. Il regista francese ricerca “una successione di immagini che replichino la geometria mentale e sentimentale: la casa al mare, dal mattino alla sera, tra carrellate, campi lunghi, primi piani, mormorii dietro le parole”, alla ricerca di Suzanna Andler nel giorno in cui, in una casa in riva al mare, un evento spazzerà via per sempre la sua routine. 

 

Altri cannibali (2021) – FuoriConcorso/Incubator

Fausto, un operaio metalmeccanico davanti alla macchina alla quale lavora. La sua faccia assente sembra suggerire che sia possibile non pensare a niente. Nel momento in cui Ivan lo interroga, però, scopriamo che non è così. Un pensiero si è infiltrato nella sua mente. Un pensiero violento, l’origine dell’incontro tra lui e Ivan e del loro confronto con l’impossibilità di scappare dalle loro vite, in una valle remota divorata da città industriali. Altri cannibali nasce per rispondere alle fantasie scaturite osservando due uomini che parlano come se stessero pianificando qualcosa, una scena che ha colpito il regista Francesco Sossai per “il senso di profonda intimità, il sospetto, il machismo combinato a un atteggiamento infantile.”

 

Gaia Ramazzotti 

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