Le storie di Piemonte Factory e gli altri titoli di oggi

I film Fuori Concorso in programma oggi portano al Torino Film Festival storie di ricerca personale, di viaggi interiori e nel mondo, di riconciliazione con il passato e con il ricordo, di amicizia, di dilemmi interiori, ma anche politici e sociali.

Der Menschliche Faktor (2021) – Fuori Concorso

Dopo aver firmato un importante contratto con un cliente legato al mondo della politica, Nina e Jan, comproprietari di un’agenzia pubblicitaria, decidono di portare i figli nella loro casa al mare, per tenerli lontani dalle tensioni del lavoro. Un’intrusione trasforma però quella che doveva essere una vacanza tranquilla in qualcosa di molto sinistro. Il rapporto tra marito e moglie è messo alla prova e la loro fiducia reciproca è minata dai diversi resoconti dell’accaduto. Il film di Ronny Trocker porta sullo schermo le implicazioni della comunicazione in “un mondo iper-mediatizzato, dove ogni cosa diventa immagine e marketing” e si offre come “specchio per riflettere su se stessi” attraverso la narrazione del paradosso di due esperti di comunicazione che perdono la capacità di comunicare tra loro e con i propri figli.

Piemonte Factory (2021) – Fuori Concorso

9 storie, 9 corti, 12 registi. Agli 8 cortometraggi girati nelle 8 province piemontesi, selezionati all’interno del video-labcontest a cura di Alessandro Gaido dedicato ai giovani under 30, si aggiunge un progetto di documentario.

Cloro, di Matteo Tarditi, sul dilemma tra scegliere di mettersi in gioco o tenere per sé il proprio talento; Ensan – L’essere che dimentica, di Nicola Wrinkler, Giorgia Rosso e Amir Shadman, sull’idea di libertà e il rapporto con essa; Estate in città, di Lorenzo Radin e Samuele Zucchet, sull’avvicinamento alla musica e all’espressione di se stessi, ma anche sul ritorno alla vita precedente alla fine dell’estate; Fiume, di Asiyat Gamzatova, è un viaggio tra le domande del presente e i ricordi del passato, per trovare la pace interiore e la capacità di guarire quelle ferite che non si sanno neppure di avere; Green Tag, di Leonardo Signoretti, sullo scontro che da trent’anni nella Val di Susa coinvolge il movimento No Tav e il governo, alla luce del recente impegno di quest’ultimo per la rivoluzione verde e la transizione ecologica; I parchi, di Flavio Mastrillo, sulla commistione tra rigida burocrazia, fatta di previsioni e calcoli al computer, e religione e sul sistema che regola la vita e la morte nella “Società Thanatocratica Italiana”; Nella merdaStorie dai ragazzi dei palazzi, di Anita Luz Berman, sulla storia di due ragazzi che, abbandonati a se stessi come il quartiere in cui vivono, sugelleranno segreti, confidenze e la propria amicizia tra la spazzatura; Ratavoloira, di Giulio Maria Cavallini, in cui un uomo mascherato cerca di prendere le redini della situazione caotica in cui versa Torino, in cui i cittadini sentono voci provenire dalle statue; Una finestra che respira la città, di Elisa Lacicerchia, sulla voglia di evadere e su una finestra che diventa ponte tra reale ed irreale. 

Un monde (2021) – Fuori Concorso 

Un monde, primo lungometraggio di Laura Wandel, regista e sceneggiatrice belga, porta sullo schermo il dilemma interiore di Nora, combattuta tra la voglia di reagire per aiutare il fratello Abel dopo un episodio di bullismo, seguendo il consiglio del padre, e il bisogno di integrarsi con i coetanei, rimanendo in silenzio. Il film mette in scena il tentativo di salvaguardare il legame con la comunità, un processo in cui la paura di scomparire è la forza trainante e il bisogno di essere riconosciuta supera qualsiasi capacità personale. Un film che “parla di aiuto reciproco” e di come le azioni che compiamo a volte ci allontanano dalla volontà di aiutare l’altro, e che rappresenta la violenza mantenendo uno sguardo oggettivo, privo di giudizi. 

Tonino De Bernardi: Una ricerca senza confini (2021) – FuoriConcorso/L’incanto del reale

Cineasta di 84 anni che offre un cinema in continua elaborazione, frutto di una continua sperimentazione, Tonino De Bernardi presenta una serie di brevi lavori, suoi ma non solo, in questa Ricerca senza confini composto da Scrosci di vita precedente, serie di videolettere tra lui e la cugina Tiziana Panizza (Carta sinóptica), cineasta che vive in Cile; da L’appuntamento mancato – Per Piera, dedicato a Piera Degli Esposti; da Il mare non bagna Napoli, un’incursione nel testo omonimo della scrittrice Anna Maria Ortese; da Dissonanze, di Simone Chiapino, che proprio del film ispirato a Ortese ha curato il montaggio. 

The Edge of Daybreak (2021) – FuoriConcorso/Incubator 

Una donna di nome Ploy viene messa al sicuro in una casa per condividere un ultimo passo con il marito Parl, uomo politico prossimo all’esilio, alla vigilia di un colpo di stato. Siamo a Bangkok, è il 2006. Trent’anni prima Ploy aveva rischiato di annegare, finendo in coma; suo padre, soldato, è scomparso da tre anni, mentre la madre si sta riprendendo da un esaurimento nervoso. Taiki Sakpisit mostra nel suo primo lungometraggio il viaggio che Ploy ripercorre, con suo marito e il cognato, attraverso i traumi della sua giovinezza. The Edge of Daybreak riflette sulla fragilità delle esperienze umane, sulla ricerca di relazioni, sulla redenzione spirituale, sul tentativo di sopravvivere a una realtà crudele.” 

Gaia Ramazzotti

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