Giorno 2: i film Fuori Concorso

Grandi produzioni internazionali di autori consolidati, ma anche opere importanti di artisti emergenti. Sono molte le sezioni che compongono l’osservatorio dei film fuori concorso al Torino Film Festival: Fuori Concorso raccoglie vividi esempi della creatività del cinema contemporaneo; la sezione Fuori Concorso/L’incanto del reale nasce con l’intento di valorizzare opere dalla forza dirompente che traggono linfa artistica dalla commistione di presente e passato, grazie all’uso innovativo delle risorse e dei patrimoni degli archivi audiovisivi di tutto il mondo; in Fuori Concorso/Surprise esempi difficili, profondi e oscuri del cinema francese contemporaneo che continua a stupire, provocare e spronare il panorama internazionale fondendo tendenze creative e rigoglioso vigore produttivo; con la sezione Fuori Concorso/Tracce di teatro/Il respiro della scena proseguono anche in questa edizione le contaminazioni tra cinema e teatro, attraverso le opere di arte cinematografica che si ispirano alla scena teatrale, reinterpretandola in modo innovativo; Fuori Concorso/TorinoFilmLab è la sintesi della collaborazione tra il Torino Film Lab e il TFF, che quest’anno presenta in anteprima italiana quattro opere che hanno riscosso uno straordinario successo internazionale di pubblico e di critica. Nasce in questa edizione del TFF la sezione Incubator, spazio competitivo dedicato a nuove ed inedite forme di cinema, che si sono distinte per i loro particolari aspetti formali e strutturali e per un uso del linguaggio in grado di sfidare le regole della rappresentazione.

 

Taste (2021) – Fuori Concorso/TorinoFilmLab

Il film di Lê Bảo, vincitore del Premio Speciale della Giuria nella sezione Encounters della Berlinale 2021, mette in scena la storia di Bassley, calciatore nigeriano in Vietnam che, dopo essersi rotto una gamba, non riesce più a guadagnarsi da vivere. Insieme a quattro donne di mezza età, decide di ritirarsi in una casa in cui un mondo speciale esiste solo per loro, e sfuggire così alle delusioni della vita. Tuttavia, l’utopia descritta in Taste sembra non poter durare per sempre. 

 

Natural Light (2021) – Fuori Concorso/TorinoFilmLab

Il TFF presenta in anteprima italiana Natural Light (2021), con cui Dénes Nagy ha vinto l’Orso d’argento per la miglior regia alla Berlinale 2021. Il film del regista ungherese porta gli spettatori indietro nel tempo, nel 1943 nei territori occupati dell’Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale. Quando il comandante della compagnia di ricognizione di cui fa parte il contadino ungherese István Semtka cade sotto il fuoco nemico, István deve superare le sue paure e prendere il comando, mentre viene trascinato in un caos su cui non ha controllo. 

 

The Staffroom (2021) – Fuori Concorso/TorinoFilmLab

Quando la volenterosa ispettrice Anamarija arriva in una scuola di Zagabria per stendere il suo rapporto annuale, la giovane capisce di dover sacrificare la propria integrità per sopravvivere in un luogo attraversato da conflitti e giochi di potere. La macchina da presa che scivola da un personaggio all’altro caratterizza questo film a tratti claustrofobico e con una vibrante tensione emotiva. The Staffroom è il primo lungometraggio della regista croata Sonja Tarokic, vincitore del TFL Production Award.

 

Piccolo Corpo (2021) – Fuori Concorso/TorinoFilmLab

Piccolo Corpo, primo lungometraggio della regista Laura Samani, selezionato dalla Semaine de la critique di Cannes, racconta il lungo viaggio di Agata. Nell’Italia del 1900 la giovane parte per raggiungere un luogo di montagna dove i neonati vengono riportati in vita per un solo respiro, in modo da poterli battezzare. Agata spera così di salvare l’anima della figlia morta alla nascita, altrimenti condannata al Limbo. Con il corpicino della figlia nascosto in una scatola, Agata e Lince, un ragazzo solitario che si offre di aiutarlo, intraprendono un viaggio che permetterà ad entrambi di avvicinarsi al miracolo. 

 

Bipolar (2021) – Fuori Concorso/Incubator

Il pellegrinaggio verso la meta spirituale tibetana di Lhasa di una cantautrice con un misterioso trauma prende pieghe inaspettate quando la giovane decide di rubare da un acquario un’aragosta color arcobaleno, apparentemente sacra, per riportarla dall’altra parte del paese e liberarla nelle leggendarie acque da cui è stata pescata. Girato in bianco e nero luminoso, con parentesi momentanee di pieno colore, Bipolar, primo lungometraggio della regista, sceneggiatrice e produttrice Queena Li, è un road movie raffinato, eccentrico, onirico, libero. 

 

Lingui (2021) – Fuori Concorso/Surprise

Amina vive con la figlia quindicenne Maria a N’djamena, Ciad. Il suo fragile mondo crolla quando Maria rimane incinta. La ragazza si rifiuta di rivelare l’identità del padre e dichiara di non voler portare avanti la gravidanza. Amina si troverà ad affrontare una battaglia impari, in un paese in cui l’aborto è condannato dalla legge e dalla religione. La solidarietà femminile, tuttavia, saprà venire in suo soccorso, come un filo invisibile. Mahamat – Saleh Haroun, regista e sceneggiatore ciadiano, ha ricevuto nel 2010 il premio Robert Bresson alla Mostra di Venezia per il complesso della sua opera e nel 2013 la Medaglia Fellini conferita dall’Unesco.

 

Tre visioni di danza nello specchio del video (2021) – Fuori Concorso/Tracce di teatro/Il Respiro della Scena

Tre generazioni e tre stili coreografici a confronto in questi tre cortometraggi in cui lo sconfinamento tra generi e linguaggi visivi e musicali è necessario e vitale: Panzetti&Ticconi con Silver Veiled, cortometraggio che esplora il potere simbolico di una bandiera in quanto oggetto in grado di veicolari diversi valori e messaggi di appartenenza e separazione; Virgilio Sieni con Preistorico, in cui una danzatrice solitaria attraversa uno spazio caratterizzato da fossili e testimonianze della stratificazione del tempo che precede l’umanità e, attraverso il movimento, recupera il senso archeologico del corpo; il gruppo nanou, compagnia di danza contemporanea, con Paradiso, video bozzetto che testimonia il work in progress di un processo performativo fatto di linguaggi diversi, unendo visione scenica e cinematografica.

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