Film in concorso: La traversée e Le bruit des moteurs

IN QUESTA PAGINA:

  • La traversée
  • Le bruit des moteurs

 

La traversée / The Crossing

Francia/Repubblica Ceca/Germania, 2021 Regia Florence Miailhe Animazione Durata 84’

Il film narra il drammatico viaggio di due fratelli allontanati bruscamente dai genitori: Kyona (la voce è dell’esordiente Emilie Lan Dürr) e suo fratello Adriel (cui dà voce Maxime Gemin, il Fred Lucchesi adolescente della miniserie Svaniti nel nulla), sono in fuga. Non possono fermarsi perché sistematicamente braccati e perseguitati nel loro paese d’origine, un imprecisato stato dell’Europa orientale. La scrittrice e regista Florence Miailhe (in questo film l’autrice dà anche voce alla Kyona adulta) dopo aver diretto nove cortometraggi dal 1991 al 2013, tra cui Conte de quartier (Palm d’Or a Cannes nel 2006), debutta ora nel lungometraggio animato. Il film ha già vinto lo scorso giugno l’Annecy International Animated Film Festival ed è un’opera raffinata, dove l’animazione, usata con tecniche originali, è il mezzo perfetto per raccontare gli infiniti sforzi di chi emigra per trovare una vita migliore.

 

Le bruit des moteurs / The Noise of Engines

Canada 2021 Regia Philippe Grégoire, Interpreti Robert Naylor, Tanja Björk, Marie-Thérèse Fortin, Naïla Rabel, Alexandrine Agostini, Marc Beaupré, Maxime Genois, Durata 79’

Dopo aver diretto tre cortometraggi, Philippe Grégoire debutta con questo film da lui scritto e diretto nel lungometraggio. Le bruit des moteurs approda a Torino dopo aver già vinto il Quebecor Prize al Festival du nouveau cinéma e il Prix spécial du jury del La Roche-sur-Yon International Film Festival. La storia racconta di come Alexandre (Naylor), istruttore di tiro presso una scuola di agenti doganali, dopo un incontro passionale con una studentessa, venga sospeso dal lavoro e si trasferisca dalla madre in un paesino di provincia. Lì, per uno strano gioco del destino, la piccola comunità viene sconvolta dalla scoperta di disegni erotici realizzati da un presunto maniaco sessuale e lui finisce nella lista degli indagati. Grégoire racconta così la genesi del suo film:

«Mi sarebbe piaciuto essere un giovane regista pieno di talento che ha realizzato una serie di cortometraggi di successo e ha girato il mondo, ma questa non è la mia storia. Sono figlio di negozianti, cresciuto in una regione agricola del Quebec situata a una ventina di chilometri dal confine canadese-americano. È lavorando come agente doganale part-time a quel confine che sono stato in grado di pagare la scuola di cinema e risparmiare abbastanza denaro per finanziare i miei cortometraggi. Non mi piaceva il lavoro ed è una parte della mia vita che ho tenuto nascosta per molto tempo ai colleghi di cinema. Il mio primo lungometraggio mi offre l’opportunità di rivivere questa esperienza lavorativa, avvenuta in un momento in cui sognavo il cinema. Il rumore dei motori permette di far luce su quella parte della mia vita che avevo cercato di negare».

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