Re Granchio di Rigo de Righi e Zoppis, e gli altri film fuori concorso

IN QUESTA PAGINA

  • “Re granchio”, di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis
  • Gli altri film fuori concorso

 

RE GRANCHIO

Ore 21.15 Cinema Massimo 3

Un viaggio nel tempo, come una passeggiata attraverso le leggende della tradizione orale riportate nei luoghi dove queste si sono sviluppate: Re Granchio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis ricrea i racconti popolari su cui i due registi italo-americani hanno concentrato la loro ricerca. Dopo essere stato presentato alla 53a Quinzaine Des Réalisateurs del Festival di Cannes 2021 Re Granchio uscirà in sala il 2 dicembre distribuito da Luce – Cinecittà.

Il film mischia elementi soprannaturali a paesaggi e situazioni reali di un borgo della Tuscia del tardo ‘800 dove ambienta la storia di Luciano, un anarchico, ubriacone, ribelle al potere dispotico del principe locale, divenuto un reietto per il resto della comunità. Luciano è innamorato di una donna, Emma, su cui il principe ha messo gli occhi, per proteggerla commette un atto scellerato che lo costringe a fuggire in esilio nella Terra del Fuoco. In queste terre desolate, al fianco di marinai senza scrupoli, comincia per Luciano la ricerca di un mitico tesoro che diventerà un’occasione di redenzione e trasformerà il suo tragico destino nella Leggenda del Re Granchio.

Girato tra Italia e Argentina con attori non professionisti, Re Granchio realizza una sorta di fiaba western ambientata in una natura rude ma seducente, che sopraffà le immagini e su cui si innestano elementi di fantasia come in un sogno da interpretare. “Re Granchio – raccontano i registi – nasce da un racconto che abbiamo sentito in una casina di caccia di un piccolo paese della Tuscia. Siamo andati a nostra volta nella Terra del Fuoco per ricerche e sopralluoghi e lì abbiamo trovato un mondo ricchissimo di storie e fantasiose avventure di emigrati italiani”. L’attenzione di Rigo de Righi e Matteo Zoppis rivolta a quel meccanismo in continua evoluzione con cui la tradizione orale genera sempre nuove storie li ha portati a fare un largo uso nel film di musiche e canti. “Abbiamo preso spunto dai canti popolari della tradizione italiana – hanno spiegato i due registi -. C’è la musica cantata, che veicola contenuti narrativi e musiche esclusivamente strumentali che entrano in relazione dialogica con le immagini”.

Di Vania Amitrano

GLI ALTRI FILM FUORI CONCORSO

Sette i film della categoria “Fuori concorso” presentati oggi al TFF.

Strehler, com’è la notte? di Alessandro Turci | Fuori concorso – Tracce di teatro

Un viaggio ed una guida nell’immensa galassia strehleriana che accompagna lo spettatore lungo una carriera formidabile, attraverso una miniera di voci e testimonianze inedite provenienti dagli archivi della RAI. Grazie a questi straordinari contributi, la parabola di Giorgio Strehler si proietta nitida e ricca di suggestioni, indispensabili per capire l’uomo e il suo lascito culturale, il tutto intrecciato con performance, interventi e riflessioni sull’arte e sul teatro. Le tante testimonianze sveleranno la parabola del regista: i ricordi d’infanzia, l’impatto nel mondo del teatro, la psicologia dell’uomo, gli allestimenti più celebri, le grandi battaglie del Piccolo, il sodalizio con Paolo Grassi e con alcuni attori e attrici, il fondamentale rapporto di Strehler con i suoi scenografi, lo Strehler privato e l’incredibile simbiosi tra arte e vita. Con le testimonianze di Ornella Vanoni, Franca Cella, Franca Squarciapino, Andrea Jonasson, Giulia Lazzarini, Pamela Villoresi, Vittoria Crespi Morbio, Franca Tissi, Rosanna Purchia, Ezio Frigerio, Giancarlo Dettori, Stefano Rolando, Maurizio Porro, e Claudio Magris.

 

 Santa Lucia di Marco Chiappetta

Dopo quarant’anni in Argentina, Roberto (Renato Carpentieri), scrittore ormai cieco, torna a Napoli per la morte della madre. Con il fratello Lorenzo (Andrea Renzi), musicista mancato, intraprenderà un viaggio della memoria nella città della sua giovinezza, percependola con i sensi che ancora gli restano, con i ricordi e l’immaginazione. «La città che Roberto attraversa con il fratello Lorenzo – racconta il regista – è una Napoli inedita e senza tempo, cupa, spettrale, abbandonata e minacciosa, come un enorme, silenzioso cimitero, popolata solo da fantasmi e visioni di un passato lontano, insieme meraviglioso e terribile». 

       

Bergman Island di Mia Hansen-Løve | Fuori concorso/Surprise 

Il film già in concorso al Festival di Cannes, è stato girato sull’isola svedese di Fårö, dove viveva il regista Ingmar Bergman. Una coppia di registi si trasferisce per l’estate sull’isola di Fårö, dove Ingmar Bergman viveva e dove ha girato diversi film, per lavorare su nuovi progetti. A contatto con i paesaggi dell’isola, per la donna della coppia il confine tra finzione e realtà sfuma e il suo film si confonde con la vita. Come in uno specchio, in un continuo gioco di rimandi e allusioni, Mia Hansen-Løve riflet te sull’atto della creazione e sul proprio cinema, con Bergman come nume tutelare. Con Vicky Krieps, Tim Roth e Mia Wasikowska

 

 Sotto lo stesso tempo | Fuori concorso. L’incanto del reale

Di Marta Basso, Giuliana Crociata, Matteo Di Giandomenico, Mario Alberto Estrada Sanchez, Naomi Kikuchi, Alice Malingri di Bagnolo, Mariafrancesca Monsù Scolaro, Gianfranco Piazza, Tito Puglielli e Calogero Venza, studenti del Centro sperimentale di cinematografia di Palermo. 

Il film girato interamente durante la pandemia, racconta l’esperienza di dieci studenti costretti a restare chiusi in casa a causa del Covid-19 ch sconvolge il mondo intero. Nell’attesa che l’emergenza finisca, i ragazzi s’interrogano su cosa significhi raccontare e filmare, inseguendo un tempo sospeso tra emozioni private e grandi cambiamenti collettivi. 

 

Traveller di Hind R. Boukli | Fuori concorso/Incubator 

Breve ma intenso, Traveller vuole mostrare allo spettatore il mondo dal punto di vista del protagonista, rivelando sia i suoi sogni che i sentimenti più oscuri. «Qui il tempo non conta, il tempo non esiste – ha dichiarato la regista – La scelta di lasciare le riprese in tutta la loro lunghezza è voluta. Come in un sogno, si perde la concezione del tempo. È in questo momento del film che inconsciamente si sviluppa un’atmosfera ansiogena; diventa chiaro che i movimenti prendono forma senza avere un corpo».

     

Tre donne di Sylvia Plath | Fuori concorso/Incubator

Di Francesca Lolli e Bruno Bigoni. 

Il film è un omaggio al poema a tre voci della Plath: un racconto della vita di tre donne attraverso la loro coscienza, il cui tema centrale è la maternità. Ognuna la affronta a modo suo: la prima è una casalinga con un figlio, la seconda un’impiegata in attesa di un figlio che perderà nuovamente, la terza una studentessa che rifiuta l’idea di maternità e con essa il figlio che ha da poco partorito.

 

Rien à Foutre di Julie Lecoustre e Emmanuel Marre | Fuori concorso/Surprise

Nato osservando il comportamento di un hostess su un volo lowcost, Rien à Foutre racconta la storia di Cassandra, giovane hostess sempre disposta a lavorare diligentemente ma che ogni tanto si lascia trasportare al divertimento e all’ozio nella vita privata. Tutto cambia quando verrà licenziata e dovrà affrontare la vita da cui stava scappando con i piedi per terra. Con Adèle Exarchopoulos. 

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