CRONACHE DAL FESTIVAL

IN QUESTA PAGINA:

  • Intervista a Pappi Corsicato, Giuseppe Maggio, Carolina Sala e Margherita Vicario per Perfetta Illusione
  • Intervista a Francesco Patierno e Fuani Marino per Svegliami a mezzanotte

 

Perfetta Illusione, quando l’ambizione supera l’amore

Presentato fuori concorso al Torino Film Festival, il nuovo film di Pappi Corsicato con Giuseppe Maggio, Margherita Vicario e Carolina Sala

Quanto siamo disposti a mettere in gioco pur di raggiungere la propria ambizione? E quanto amore siamo disposti sacrificare? Sono alcuni dei temi centrali di Perfetta Illusione, il nuovo film di Pappi Corsicato in arrivo nei cinema italiani dal 15 dicembre con Europictures e presentato in anteprima al Torino Film Festival nella sezione fuori concorso.

Corsicato torna alla regia di un lungometraggio a dieci anni da Il volto di un’altra e lo fa prendendo ispirazione dal romanzo ‘Illusioni perdute‘ di Honoré de Balzac: «In quel libro ho trovato dei temi molto contemporanei – spiega il regista -. Balzac racconta la storia di un ragazzo che crede di avere talento e incontra una persona che si infatua di lui e glielo fa credere, facendogli portare avanti un sogno. Il legame, però, comincia a sgretolarsi fino a raggiungere dei risvolti poco gratificanti. È quello che succede anche nella mia storia, rielaborata con Luca Infascelli»

Il ragazzo in questione è Toni (Giuseppe Maggio), un trentenne che lavora come inserviente in una spa. Non è il lavoro dei suoi sogni, ma gli permette di guadagnare abbastanza da condurre una vita felice con la moglie Paola (Margherita Vicario), nonostante quest’ultima non dimostri un briciolo di comprensione per la sua vera passione, la pittura. Le cose cambiano quando Toni conosce Chiara (Carolina Sala), una facoltosa allestitrice di mostre d’arte che raccende in lui la voglia di riscattarsi e di realizzare il suo sogno segreto. Le strade dei tre si intrecceranno in un pericoloso triangolo amoroso che cambierà per sempre il corso delle loro vite.

Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita con il regista e i tre protagonisti:

Guarda qui le video interviste al cast di Perfetta Illusione


Svegliami a mezzanotte, un volo di quattro piani che riporta alla vita

Presentato in concorso al Torino Film Festival, il documentario di Francesco Patierno vede la scrittrice Fuani Marino sceneggiatrice e protagonista del racconto

In una calda estate del 2012, una giovane donna, madre di una bimba appena nata, decide di gettarsi dal quarto piano di un palazzo. Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, presentato nel concorso documentari italiani del Torino Film Festival 40, vede protagonista e sceneggiatrice Fuani Marino, autrice dell’omonimo libro autobiografico edito da Giulio Einaudi editore, che narra la storia di un gesto estremo e cerca di esplorarne, attraverso il mezzo letterario prima e quello cinematografico poi, le ragioni interiori. Il film, prodotto da Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema, è distribuito da Luce Cinecittà.

Fuani Marino

SINOSSI

Mi sono uccisa il 26 luglio 2012. Avevo da poco compiuto 32 anni e da neppure quattro mesi partorito la mia prima e unica figlia, Greta”. Il film è il racconto della storia vera di Fuani Marino, una giovane donna che a causa di una forte depressione si lancia dal quarto piano di un palazzo e sopravvive alla caduta.

Svegliami a mezzanotte indaga i luoghi oscuri del disagio psichico attraverso i fotogrammi e i frammenti, le parole e le emozioni di un’esistenza fragile, illuminandoli con il racconto di una insperata resurrezione che porta con sé la speranza.

Il film, come dice la protagonista stessa, nasce dal felice incontro tra il regista Francesco Patierno e l’autrice Fuani Marino. Dal romanzo, ma anche dai tanti diari da lei scritti negli anni, dalle foto e dai video, Patierno attinge immagini, sensazioni, pensieri che diventano suggestioni per costruire il percorso narrativo di questa storia vera, un racconto di sopravvivenza ad un disturbo mentale ancora troppo poco esplorato.

Svegliami a mezzanotte

Svegliami a mezzanotte è l’esplorazione di un dolore narrato dal di dentro con cui Fuani impara a combattere con successo a caro prezzo e in cui la parola, ma anche ora le immagini, contribuiscono a fortificare la persona. Dal racconto interiore Patierno e Marino riescono ad assurgere ad una narrazione universale in grado di toccare, per un aspetto o per un altro, le corde più intime di ciascuno spettatore.

“Svegliami a mezzanotte – dice Patierno – vuole scoprire i luoghi oscuri del disagio psichico per cercare di illuminarli con un film che, raccontando di una insperata resurrezione, si apra alla speranza di chi la vedrà”.

Francesco Patierno e Fuani Marino, intervistati da CIAK, raccontano l’esperienza di questo viaggio visivo e narrativo e ciò che ha lasciato in loro e potrebbe lasciare nello spettatore.

Guarda qui l’intervista Francesco Patierno e Fuani Marino per Svegliami a mezzanotte

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