Da Il canto delle sirene a Pasolini ad Esmeralda Calabria

La musica popolare e cinema di Pier Paolo Pasolini si incontrano nei due ritratti del terzo giorno del Torino Film Festival 40

Fuori concorso/Ritratti e paesaggi

IN QUESTA PAGINA:

  • Rosa – Il canto delle sirene di Isabella Ragonese
  • Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova di Giancarlo Scarchilli
  • Parlate a bassa voce di Esmeralda Calabria

Rosa – Il canto delle sirene

di Isabella Ragonese (Italia, 2022, DCP, 52’)

L’esordio alla regia di Isabella Ragonese nasce dal desiderio di raccontare una delle più importanti cantastorie della Sicilia, Rosa Balistreri. Rosa – Il canto delle sirene è il poetico e vibrante ritratto di una cantante simbolo di lotta e di resistenza.

Ragonese racconta la figura di Rosa attraverso le parole e le vite di un gruppo di donne siciliane che in vari modi hanno incrociato l’esperienza della cantautrice. Il film è interamente girato nei luoghi di Rosa tra Palermo e Licata.

Rosa – Il canto delle sirene

Storie del passato e del presente portano alla luce l’anima profondamente folk della cantastorie ancora viva nei volti delle donne e nei luoghi che ha attraversato e ricostruisco l’appassionata carriera di Rosa.

Realizzato da Quoiat Films per Sky Arte, il debutto alla regia di Isabella Ragonese sarà disponibile in esclusiva su Sky Arte domenica 4 dicembre alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand,

Così la regista Isabella Ragonese sul suo primo film dietro la macchina da presa: “Come si fa a raccontare la voce di una donna che non hai mai conosciuto, ma che frequenti da sempre? Come si evocano i fantasmi? I fantasmi dei luoghi e delle persone lontane? Forse immaginandoli, evocandoli, perdendoti. Questo compito, questo desiderio, ho deciso di prenderlo con tutto il corpo come fa un’attrice con il personaggio da interpretare. Sono partita da questa suggestione per raccontare Rosa Balistreri in questo film”.


Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova

di Giancarlo Scarchilli (Italia, 2022, DCP, 72’)

A ben vedere molti di coloro che hanno avuto il privilegio di collaborare con Pier Paolo Pasolini hanno poi avuto una carriera prolifica e prestigiosa. Bernardo Bertolucci, 9 premi Oscar, Dante Ferretti, 3 premi Oscar, Ennio Morricone, 2 premi Oscar, Danilo Donati, 2 premi Oscar, Vincenzo Cerami, scrittore, una candidatura all’Oscar, hanno tutti lavorato con il poeta e regista e da lui hanno appreso “una visione nuova” del cinema e della società. Giancarlo Scarchilli, anche lui regista, sceneggiatore e poeta, con Pier Paolo Pasolini – Una Visione Nuova offre un ritratto particolare di Pasolini, visto e raccontato attraverso gli occhi di coloro che hanno avuto un significativo mutamento dopo averlo conosciuto.

Bernardo Bertolucci scrive poesie quando Pasolini lo coinvolge come aiuto regista nel film Accattone. Lo stesso accade a Vincenzo Cerami, suo ex allievo di scuola media, che lo introduce nel mondo del cinema nel film Uccellacci e Uccellini. Sergio Citti è un imbianchino quando Pasolini intuisce in lui il narratore ideale per raccontare le borgate.

Come un rabdomante, Pasolini sapeva scovare il talento dove altri non lo percepivano. La stessa cosa si è verificata con Laura Betti, Dante Ferretti, Danilo Donati, Morricone e tanti altri. Tutti significativi personaggi del cinema e della cultura che devono molto all’incontro avuto con Pasolini e la sua carismatica personalità.

“Senza Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci avrebbe probabilmente fatto il poeta, seguendo le orme del padre Attilio. Senza Pasolini, Sergio Citti avrebbe continuato a fare il pittore. Vincenzo Cerami deve tutto al fatto di averlo avuto come insegnante alle medie in una scuola di Ciampino. Così è stato per Franco Citti, memorabile interprete di Accattone, scovato nelle borgate e per il giovanissimo Ninetto Davoli, a cui evitò sicuri guai. Anche il grande Totò venne riconosciuto dalla critica, come un magistrale attore, solo dopo i film con Pasolini.

Per non parlare di Laura Betti, che dopo l’incontro con Pasolini ebbe un cambio di rotta fondamentale, sia umano che professionale. Gli stessi Tonino Delli Colli, Dante Ferretti, Alfredo Bini, Nino Baragli, Danilo Donati e tanti altri, sono cresciuti alla sua ‘bottega’ cinematografica, influenzati dal suo pensiero e dalla sua carismatica personalità”, spiega il regista Giancarlo Scarchilli.

Non solo. Anche le successive generazioni di cineasti, scrittori, intellettuali sono state influenzate dalla “visione nuova” di Pasolini: dal regista Matteo Garrone a Marco Tullio Giordana (Pasolini, un delitto italiano), da Roberto Saviano (Gomorra) a Giancarlo De Cataldo (Romanzo criminale).

Gli stessi tre premi Oscar vinti da La vita è bella di Roberto Begni risentono dell’influenza di Pasolini grazie a figure professionali come Vincenzo Cerami, soggetto e sceneggiatura, Tonino Delli Colli, direttore della fotografia e Danilo Donati, scenografo e costumista.+


Parlate a bassa voce
di Esmeralda Calabria (Italia,2022,DCP,81′)

Albania, oggi. Il peso della memoria a trent’anni dalla caduta del regime comunista.

Esmeralda Calabria

Parlate a bassa voce getta uno sguardo sull’Albania di ieri e di oggi. Il più impenetrabile dei Paesi ex comunisti in Europa. Isolazionista, stalinista e antirevisionista. Il peso di una memoria che a più di 30 anni dalla caduta del regime convive con tutti i personaggi incontrati nel film.

Musicisti, attori, registi, privilegiati e declassati, raccontano le contraddizioni di un sistema che ha il volto del dittatore Enver Hoxha, che come un Grande Padre ha dato e tolto. Un passato ingombrante che accentua le fragilità e le ambiguità della giovane democrazia.

Tutto quello che oggi può sembrare una parodia, all’epoca non lo era e Redi Hasa, musicista violoncellista, inizia un viaggio che parte dai ricordi, dalla paura di dimenticare e dal desiderio di fermare il tempo.

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