Il ”generale” Castellitto e la Napoli magica di D’Amore

IN QUESTA PAGINA:

  • Napoli Magica di Marco D’amore
  • Il nostro generale di Lucio Pellegrini, Andrea Jublin

 

Napoli Magica
di Marco D’Amore

Marco D’Amore cammina per Napoli chiedendo a negozianti e passanti di spiegargli il motivo per il quale si dice che la città sia magica, mentre c’è chi lo abbraccia, chi si complimenta e chi abbozza dei tentativi di risposta. Comincia così Napoli Magica, un film Sky Original, prodotto da Sky e Mad Entertainment in collaborazione con Vision Distribution, scritto (con Francesco Ghiaccio), diretto e interpretato da D’Amore.

Napoli Magica è presentato oggi fuori concorso al Torino Film Festival per poi andare nelle sale come evento speciale il 5, 6 e 7 dicembre distribuito da Vision Distribution. Marco D’Amore racconta con amore la sua città, ritraendola come uno dei più grandi palcoscenici a scena aperta della vita, sospeso tra realtà e rappresentazione, dove all’apparente verità fa da contraltare il gioco della messinscena. Il film, dopo la prima parte girata per le strade, ci conduce nei luoghi più iconici di Napoli: il cimitero delle Fontanelle, Castel dell’Ovo e i suoi sotterranei, dove Virgilio nascose l’uovo che se fosse infranto provocherebbe la distruzione della città, la cappella del Cristo Velato, le Catacombe di San Gaudioso, fino a veder prendere vita i personaggi del mito, dalla sirena Parthenope al munaciello, dalle anime pezzentelle a Pulcinella.

day 11

«In realtà, per le strade, oltre ai passanti e ad alcuni negozianti, c’erano molti attori nascosti, una scelta che mi serviva per disseminare la narrazione di quei piccoli indizi e “storture” che ci conducono alla seconda parte», ha raccontato a Ciak l’autore, «abbiamo girato una settimana per sei/otto ore al giorno. Era la prima volta che scendevo in mezzo alla gente da quando Ciro mi ha donato la popolarità e tutti mi hanno dato tanto amore: alla Sanità, a Forcella, nei Quartieri Spagnoli, non ho sentito un diniego, né una parola brutta. Per me è stata un’esperienza meravigliosa».

«Nel film ho cercato di inserire tutto quello che ha a che fare con gli stereotipi legati alla città, dai cornetti di corallo alle tre “C” del caffè (Come Cazzo Coce), dalla canzone napoletana all’asino simbolo della città che, a seconda dei casi, è considerato come un ciuccio o un simbolo di resilienza. Girando un film di stereotipi, che ne contiene uno in ogni scena, non poteva mancare “vedi Napoli e poi muori”. Volevo raccontare il conflitto dei napoletani con questi stereotipi».

Oscar Cosulich


 

Il nostro generale
di Lucio Pellegrini, Andrea Jublin

Quarant’anni dopo la strage di via Carini nella quale perse la vita, Rai Fiction torna a raccontare la storia del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa e del Nucleo Speciale antiterrorismo di Polizia Giudiziaria da lui creato nel 1974. Una pagina importante nel passato del nostro Paese, quella della guerra tra Stato e Brigate Rosse, che la serie diretta da Lucio Pellegrini e Andrea Jublin racconta da una prospettiva inedita portandoci nei luoghi reali dove si svolsero i fatti. Un personaggio indimenticabile e coerente del quale, nell’interpretazione di Sergio Castellitto, scopriremo anche gli aspetti più personali.

Realizzata con la collaborazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con il sostegno del Mic e di Film Commission Torino Piemonte, la serie è stata girata anche in alcuni dei luoghi reali delle vicende narrate, tra cui la Caserma dei Carabinieri Pietro Micca di Torino e il cortile dove le Brigate Rosse uccisero Fulvio Croce, presidente dell’ordine degli avvocati di Torino.

Il nostro generale
Italia, 2022. Regia: Lucio Pellegrini, Andrea Jublin. Interpreti: Sergio Castellitto, Antonio Folletto, Teresa Saponangelo. Durata 105′.

Mattia Pasquini

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