«Nel nostro lavoro esploriamo le conseguenze di uno sfruttamento lavorativo che ha superato da tempo i limiti dell’accettabilità», affermano senza mezzi termini Mitch Blummer e Christopher Jason Bell (l’uno già autore di corti come Reflections, Manipulation, Seldom Sunday e Idiotarod, l’altro di titoli come The Winds That Scatter e Incorrectional) a proposito del primo lungometraggio che i due hanno diretto insieme, lo statunitense Failed State, al 41° Torino Film Festival nella sezione Nuovimondi.
Al centro, il corriere Dale, che rappresenta emblematicamente l’inferno quotidiano di chi subisce le conseguenze di un sistema dove i diritti dei lavoratori sono sacrificati in nome del profitto. E i tentativi del protagonista di conciliare gli oneri del proprio impiego con la vita sociale sono messi a dura prova con l’accrescersi del carico di obblighi, il peggioramento delle condizioni di salute e il logoramento delle sue relazioni.
«Molte riflessioni erano già ben presenti nella nostra mente prima dell’arrivo del 2020», spiegano i due cineasti, «La pandemia ha accentuato problemi e contraddizioni che erano già sull’orlo del precipizio». Come ci aveva mostrato, tra gli altri, un esperto di questi temi come l’inglese Ken Loach, nel suo recente film Sorry, We Missed You.
«Dopo aver collaborato con Dale in progetti precedenti», proseguono i registi, «abbiamo deciso di realizzare un nuovo progetto, più contenuto in termini di dimensioni ma di portata molto più ampia nel significato. Abbiamo seguito Dale nel suo ruolo di corriere freelance, costruendo una storia intorno a lui e arricchendo il quadro con personaggi ispirati alle nostre esperienze di vita. Dale è costantemente sopraffatto dal lavoro e non può fare altrimenti, ma non rinuncia a costruire una vita appagante e significativa tra un incarico e l’altro».
Prodotto con Maria Christiansen dagli stessi Blummer e Bell (che si occupano, rispettivamente, anche della fotografia e del montaggio), Failed State vede nel cast, accanto al protagonista Dale Smith, anche Richard Gilbert, Melissa Rocha e David Hayter.
