I 400 giorni – Funamboli e Maestri/Castelrotto

I 400 giorni – Funamboli e Maestri

Daniele Orazi è da anni uno dei più importanti talent agent italiani, scopritore di molti degli attori che si sono maggiormente distinti nelle ultime stagioni del cinema e della televisione. I 400 giorni – Funamboli e Maestri è la cronaca documentaria di un grande operazione di casting per andare alla ricerca dei futuri volti della nostra industria audiovisiva. Un lavoro fatto di tempo e chilometri in lungo e in largo per la Penisola per selezione 24 aspiranti attori e attrici sotto i 30 anni.

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Documentare la ricerca mi ha sempre affascinato” racconta Orazi, qui anche in veste di produttore con la sua DO Consulting & Production.

“Fare il lavoro dell’agente permette di essere in contatto con una varietà umana incredibile. Negli anni ci si conosce sempre più a fondo, come un familiare, si condivide la vita e questo comporta il vedere giovani uomini e donne crescere, diventare genitori ed evolversi come esseri umani, ma anche come artisti; e tu sei li, commosso, ad ammirarli accompagnandoli nel loro viaggio. L’artista, a mio avviso, è giusto che rimanga giovane, anche se non posso non constatare come questa ricerca durata 400 giorni abbia radicalmente e fisicamente cambiato i ragazzi che abbiamo seguito, e di conseguenza anche me”.

Diretto da Emanuele Napolitano ed Emanuele Sana e scritto da Vittoria Spaccapietra e dallo stesso Orazi, I 400 giorni – Funamboli e Maestri, presentato fuori concorso al 41. Torino Film Festival può contare anche sulla partecipazione, con le loro testimonianze sul mestiere di attore, di alcuni grandi nomi dello star system italiano, da Luca Marinelli a Stefania Sandrelli, passando per Massimiliano Caiazzo, Anna Foglietta, Silvia d’Amico, Giacomo Gianniotti e molti altri.


Castelrotto

La noiosa quiete di un paesino dell’appennino marchigiano viene rotta da un evento che fa tornare a galla memorie, rimorsi e inquietudini in Ottone, un ex maestro in disgrazia che approfitta dell’evento per tornare a scrivere e vendicarsi di chi, anni prima, gli aveva rovinato la vita. Grazie al mestiere riesce a manipolare le notizie e la narrazione dei fatti così da far accusare le persone messe nel mirino dalla sua penna.

Castelrotto è un giallo di provincia caratterizzato da atmosfere naturalistica, come sottolinea lo stesso regista Damiano Giacomelli.

“Attraverso la finestra di Ottone, la piazza di Castelrotto diventa quasi un cortile domestico, creando una naturale continuità tra pubblico e privato che chi abita i paesi conosce bene”.

Castelrotto è il film d’esordio di Giacomelli, già vincitore del Torino Film Festival, dove torna quest’anno fuori concorso, nel 2019 con il suo cortometraggio Spera Teresa.

“Castelrotto nasce da un interesse per la cronaca locale del mio territorio, l’entroterra maceratese, negli anni immediatamente precedenti il sisma 2016, il periodo in cui anche su scala locale la carta stampata ha ceduto definitivamente il passo alle pubblicazioni online. Man mano che raccoglievo questo materiale ho iniziato a viverlo attraverso un filtro, una voce che poi è diventata il centro del film. Così è nato Ottone, un maestro decaduto che persegue la sua cieca vendetta personale e nel farlo si riappropria di una vitalità perduta”.

A interpretare il protagonista è Giorgio Colangeli, il nonno del film campione d’incassi di Paola Cortellesi C’è ancora domani e attore di enorme spessore. “La sua interpretazione è stata determinante, l’architrave umano e professionale su cui si è retta la lavorazione del film” ci tiene a enfatizzare il regista.

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Nel cast troviamo anche Fabrizio Ferracane (lo ricordiamo ne Il traditore di Marco Bellocchio) e Antonella Attili, che i più attenti ricorderanno come la mamma del piccolo Salvatore Lo Cascio in Nuovo Cinema Paradiso.

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