IN QUESTA PAGINA:
- Le Ravissement di Iris Kaltenbäck
- Grace di Ilya Povolotsky
- Kalak di Isabella Eklöf
LE RAVISSEMENT
Francia, 2023, Regia Iris Kaltenbäck Interpreti Hafsia Herzi, Alexis Manenti, Nina Meurisse, Younes Boucif. Durata 97’
Iris Kaltenbäck ha esordito nel 2015 con il mediometraggio Le vol des cigognes dove, in trenta minuti, affrontava in modo problematico il tema della maternità, raccontando la storia di una donna che rapisce una bimba in un reparto maternità per far credere al suo compagno di ritorno dall’esercito che quella creaturina sia sua figlia. In Le ravissement, suo esordio nel lungometraggio, presentato alla Semaine de la critique del Festival di Cannes prima di giungere in concorso al 41° Torino Film Festival, la regista (che ha firmato la sceneggiatura con Naïla Guiguet e Alexandre de La Baume) torna ad affrontare la maternità mancata e desiderata, ritraendola come un sogno disperato, che procura brividi e tenerezza in un contesto di disagio psichico e sociale.
La protagonista è Lydia (Hafsia Herzi), ostetrica molto presa dal suo lavoro, che sta vivendo una rottura sentimentale. Negli stessi giorni la sua migliore amica Salomé (Nina Meurisse) le rivela di essere incinta e le chiede di seguire la sua gravidanza. Salomé è l’unica persona con cui Lydia senta un legame profondo e presto replica lo stesso legame con sua figlia Esmèe che ha fatto nascere. Quando Lydia incontra Milos (Alex Manenti), un autista di bus con cui sembra instaurare una connessione profonda, ma che si rivela l’incontro di una notte, Lydia è travolta da un vortice di bugie che rimandano ai temi affrontato dalla regista in Le vol des cigognes.
GRACE
Russia, 2023, Regia Ilya Povolotsky, Interpreti Maria Lukyanova, Gela Chitava. Durata 119’
Dopo l’anteprima mondiale alla Quinzaine del Festival di Cannes arriva a Torino questo bizzarro road movie prodotto dalla russa Blackchamber che, in qualche modo, sembra voler evocare il capolavoro di Wim Wenders Nel corso del tempo. Grace ha per protagonisti un padre muto (Gela Chitava) e la figlia adolescente (Maria Lukyanova), i due vivono per strada spostandosi con un piccolo furgone arrugginito che contiene tutte le loro cose, compresa l’attrezzatura per allestire un cinema itinerante. Padre e figlia si arrangiano facendo tappa in piccoli villaggi e per sopravvivere vendono cibo e bevande durante le proiezioni. Il film propone un’esperienza sensoriale attraverso le frontiere paesaggistiche, linguistiche e culturali della Russia contemporanea.
KALAK
Svezia/Danimarca,2023, Regia Isabella Eklöf, Interpreti Emil Johnsen, Asta Kamma August, Søren Hellerup. Durata 125’
Dopo essere stato in concorso a San Sebastian Kalak, ispirato dall’omonimo romanzo autobiografico di Kim Leine, arriva al TFF. Jan (Emil Johnsen), padre e infermiere, quando era adolescente è stato abusato sessualmente dal padre ed è costantemente in fuga da se stesso. Lavorando a Nuuk, in Groenlandia, cerca di connettersi alla cultura locale attraverso il sesso e quando qualcuno lo chiama Kalak, parola che nella lingua groenlandese significa sia vero che sporco, considera l’epiteto come segno d’onore. Alla fine dovrà però confrontarsi con suo padre.
La regista Isabella Eklöf confessa di essere stata attratta dal romanzo di Kim Leine, tanto da volerlo trasformare in un film perché, dice «Mi identifico con il trauma di un padre prepotente e totalizzante, condivido la curiosità e il fascino di Kim per le società collettive in generale e per la Groenlandia in particolare, e mi relaziono profondamente con il desiderio suo e del protagonista di appartenere e di essere immerso in una famiglia più grande, un’unione e uno scopo più grandi».