Kyle Eastwood si racconta a Torino tra musica e cinema

La disperata parabola noir nella Boston di Mystic River, l’ascesa e caduta della pugile Hilary Swank nel premio Oscar Million Dollar Baby, i due volti di una stessa, emblematica battaglia della Seconda Guerra Mondiale in Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima, la redenzione del vecchio reduce del conflitto in Corea di Gran Torino e l’affresco su Nelson Mandela e il Sud Africa post-apartheid di Invictus non sarebbero gli stessi senza l’apporto alla colonna sonora di Kyle Eastwood, musicista e compositore figlio dell’acclamato Clint, che ha diretto tutti i titoli sopra citati.

E proprio il cinquantacinquenne Kyle Eastwood sarà il protagonista della masterclass del 1° dicembre al Torino Film Festival, dove ripercorrerà tutta la sua carriera, figlia della passione, sua e del genitore, per il jazz.

In alcuni film di Eastwood padre (tra cui Honkytonk Man, I ponti di Madison County e J. Edgar), Kyle ha anche recitato, prima e dopo l’inizio della collaborazione alla partitura e agli arrangiamenti di alcuni dei titoli più memorabili dell’attore e regista de Gli spietati. Tra le collaborazioni cinematografiche del jazzista fuori dalla filmografia paterna si può citare anche Homme Less, documentario del 2014 incentrato sul fotografo senzatetto Mark Reay.

Una vita tra note e settima arte, insomma, quella di Kyle, come conferma il suo progetto musicale Eastwood by Eastwood, che sarà un altro argomento della masterclass. In una Torino che, nello stesso giorno, al jazz (e a un altro suo rinomato artista, Paolo Fresu) dedica anche il doc fuori concorso Berchidda Live.

Add to Collection

No Collections

Here you'll find all collections you've created before.