Roma nuda, il film invisibile su Mala Capitale

Roma Nuda è l'ultimo film di Giuseppe Ferrara, un gangster movie Capitale rimasto per oltre dieci anni su uno scaffale

C’è chi li chiama film maledetti, ma conoscendo bene il sottobosco della produzione cinematografica romana, Roma Nuda, l’ultimo lavoro di Giuseppe Ferrara, regista contro per definizione in tutta la sua carriera, è solo uno dei tanti esempi di un modo di fare cinema che si potrebbe definire, cortesemente, poco ortodosso.

Girato e rimasto nel cassetto per oltre una decade, con addirittura una versione da 360′ destinata alla televisione mai acquistata da nessun network, Roma Nuda racconta un pezzo importante della storia della malavita della Capitale, quello immediatamente precedente all’avvento della Banda della Magliana, allo spaccio di droga su vasta scala, agli accordi con la criminalità organizzata, il terrorismo nero e una certa impunità da parte dello Stato.

Al centro del film c’è la figura di Sergio Maccarelli

L’ultimo boss “rispettabile” della periferia romana, Tor Marancia per l’esattezza, che negli anni Sessanta, quando “Er Pugile” fece la sua ascesa, era poco più di una borgata ricca di storie pasoliniane, come d’altronde lo stesso Ferrara aveva sottolinetato all’epoca.

“Ho detto ai miei attori di vedersi Mamma Roma di Pasolini. È quella l’atmosfera che voglio comunicare nel mio film”. Tor Marancia la chiamavano Shangai all’epoca, e Maccarelli ne diventò il Ras. Ma la vita del criminale è una sceneggiatura di genere, si sa sempre come va a finire.

Roma Nuda non ha mai visto la luce

Di fatto al 41mo Torino Film Festival arriva in anteprima mondiale tredici anni dopo l’ultimo ciak. Perché era un film fuori tempo massimo, un’opera sporca e cattiva arrivata quando i criminali al cinema e in tv erano già tutti giovani e belli, da Romanzo criminale al Vallanzasca di Kim Rossi Stuart, fino alla Gomorra che stava per arrivare.

Della storia di un boss noto solo a chi quella Roma l’ha vissuta e che ancora aveva una forma di rispetto nei confronti di chi il suo mestiere non lo faceva interessava a pochi. Ancora meno se scorrendo il cast trovavi i nomi, oltre a quello del protagonista Francesco Venditti, di Eva Henger, all’epoca già ex pornostar, di un Tomas Milian ormai ritirato, di Franco Califano anche lui già oltre il viale del tramonto (e di cui sono appena finite le riprese del biopic).

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Oggi Roma Nuda dà un senso a quasi vent’anni di genere neo gangsteristico italiano, compresi i freschi Suburraeterna e Adagio. Con la differenza che questi prodotti sono intrattenimento, la storia d’Er Pugile, e di tanti come lui in quegli anni, era vita di tutti i giorni.

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