Tigru – Day of the Tiger, il ruggito del cinema rumeno

Tigru – Day of the Tiger è l’ennesima conferma, se mai ci fosse ancora bisogno di conferme, della straordinaria vivacità e qualità del cinema rumeno. Proprio durante questo Torino Film Festival si avrà l’occasione di vedere uno dei film più belli degli ultimi anni, Nu aștepta prea mult de la sfârșitul lumii, ovvero Do Not Except Too Much from the End of the World, di quel geniaccio caustico che è Radu Jude.

Tigru, diretto da Andrei Tănase, è tratto da una storia realmente accaduta.

A Sibiu, nel cuore della Romania, importante centro anche economico per il paese. Nel dicembre del 2011 una tigre femmina di 14 anni fuggì dallo zoo iniziando a vagare per le strade della città.

Prendendo spunto da quest’evento, Tănase costruisce un’opera morale che esplora l’amore e la perdita attraverso i suoi protagonisti, a partire da Vera, veterinaria dello zoo.

L’arrivo della bellissima tigre nella struttura in cui lavora le offre la possibilità di scuotersi dal torpore di una vita difficile che viene svelata nel corso del film. Nel frattempo il rapporto con l’animale, che comprende il conflitto interiore della donna, accresce la portata del dramma che si sta per scatenare.

Tigru è il primo lungometraggio di Tănase, dopo i corti Claudiu and the Fish (2013), Summer Break (2015) e First Night (2016), ed è una riflessione profonda sulla Romania usando una voce diversa a molti suoi già ben noti colleghi, già celebrati nei maggiori festival internazionali.

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