È un appuntamento molto speciale, quello del 28 novembre a Back to Life, la sezione di restauri e riproposizioni del Torino Film Festival: proprio la sede del Museo Nazionale del Cinema (presso la Mole Antonelliana) che organizza l’evento è infatti il teatro del film di Davide Ferrario Dopo mezzanotte (2004), un omaggio alla settima arte e all’ente che nel capoluogo piemontese ne custodisce la memoria.
Un posto caro al regista, come la kermesse che vi si svolge, dove Ferrario (classe 1956, esordio nel 1989 con La fine della notte) ha portato film come Materiale resistente (1995, co-diretto con Guido Chiesa), Sexx (2016), Cento anni (2017), il doc Nuovo cinema paralitico (2020) e Blood on the Crown (2021).
La storia di Dopo mezzanotte è quella di Martino (Giorgio Pasotti, candidato al David di Donatello e al Nastro d’argento per questa interpretazione), custode notturno del Museo: innamoratosi di Amanda (Francesca Inaudi, anche lei nominata ai Nastri e vincitrice, tra le altre cose, del Premio Flaiano del pubblico con questo film), cameriera in un fast-food, offrirà rifugio in un ex magazzino del Museo alla donna, in fuga dalla polizia e alle prese anche col fidanzato ladro d’auto (Fabio Troiano, in corsa per questo ruolo ai David come miglior attore non protagonista).
Mentre Amanda si trova nascosta, Martino le confiderà ciò che prova attraverso un film, realizzato montando spezzoni girati con la sua cinepresa d’epoca. E non è certo l’unico tocco di nostalgia in un lungometraggio che celebre, tra le altre cose, la grande stagione della Nouvelle Vague e quella del muto, Buster Keaton su tutti. Ottenendo, al momento della sua uscita, ottimi riscontri di pubblico e critica (tra i riconoscimenti, il Premio Caligari e il Premio Don Quixote alla Berlinale e il David per i migliori effetti speciali visivi).
Nel cast del film (scritto dallo stesso Ferrario e prodotto da Medusa e Rossofuoco), troviamo anche Silvio Orlando che si presta a fare da voce narrante, e persino Alberto Barbera, attuale direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia e, prima di assumere questo ruolo, storico collaboratore del Torino Film Festival (sin dalle origini, quando la kermesse si chiamava Festival internazionale cinema giovani), per cui è stato segretario generale, componente del comitato di selezione (dal 1984 al 1989) e direttore dal 1989 al 1998.