«Metà delle persone negli Stati Uniti è felice. L’altra metà è infelice. Siamo disinformati sulla realtà e sui temi più attuali, dal cambiamento climatico alla guerra in Ucraina. I notiziari sono diventati un business e l’unico modo per colmare il vuoto apprendere ciò che sta accadendo è attraverso il cinema». Ospite d’onore al Torino Film Festival per ricevere il Premio Stella della Mole e presentare al pubblico uno dei suoi film più celebri, Caccia a Ottobre Rosso, Alec Baldwin si è raccontato alla stampa condividendo riflessioni sul ruolo attuale del cinema e sulla sua carriera.
«Sono commosso per questo premio» ha raccontato Baldwin. «Ho 66 anni e sette figli, di cui il più grande ha 11 anni e il più piccolo due. Ho tentennato all’idea di volare fin qui, ma l’onore era troppo grande. È da un po’ che non esco di casa, ma questo è un festival bellissimo di cui dovete essere orgogliosi. È un festival di puro cinema, come non se ne vedono spesso negli Stati Uniti».
Durante il suo intervento, Baldwin ha sottolineato l’importanza del cinema come strumento per informare e sensibilizzare il pubblico, in un’epoca in cui i media tradizionali statunitensi risultano spesso condizionati da interessi economici.
«Il vuoto dei notiziari viene colmato dall’industria cinematografica – ha detto Baldwin – non solo quella indipendente, ma anche quella degli acquirenti, degli studios, dei network e degli streamer. Viviamo uno dei momenti più significativi della nostra storia da quando l’esperienza cinematografica è diventata una forma d’arte. Dobbiamo realizzare film che insegnino alla gente cos’è la realtà nel mondo».
E lo ha fatto Caccia a Ottobre Rosso, uno dei suoi film più celebri, scelto da Giulio Base nella retrospettiva Zibaldone. Baldwin lo definisce “il primo grande film della sua carriera”, specialmente per l’esperienza vissuta sul set con i colleghi. “Quando penso a quel film, penso al cast. Sean Connery era incredibile: una delle star più grandi di tutti i tempi. E poi c’erano Scott Glenn, Courtney Vance, Sam Neil, Tim Curry, Peter Firth. Tutto il cast fu eccezionale. I ricordi più profondi sono sempre quelli legati al cast. Sempre”.
Il rapporto con il pubblico
Per Baldwin, il successo di un film si misura attraverso l’interazione con il pubblico. “Se fai un film, l’obiettivo è avere un pubblico. Quando ho fatto 30 Rock con Tina Fey non facevamo grandi ascolti, ma erano sufficienti per rimanere in onda per sette stagioni. Era una gioia avere un pubblico affezionato».
«L’altro giorno ho visto “The Substance”. Se non l’avete ancora fatto, vedetelo. Penso che Demi [Moore] otterrà una nomination all’Oscar, se lo merita. Quando l’ho vista – e con lei ho fatto un paio di film insieme – ho pensato: “È incredibile il suo coraggio”. Ci sono film che sono originali, intelligenti, ben diretti, ben scritti, e poi ci sono film che sai venderanno molti biglietti. Quando scegli un film, vuoi che abbia successo, ma anche che sia creativo. È quello che proviamo a fare”
La Giornata internazionale delle donne: il cinema al femminile
Baldwin ha approfittato dell’occasione per riflettere sull’importanza del promuovere la presenza femminile dietro la macchina da presa. “Per fortuna il mondo del cinema è cambiato, ma quando ho iniziato a girare film in studio, il cinema era come una nave gigantesca con molti uomini e donne a bordo. Il regista doveva portare la nave in porto e non farla affondare. Non gli interessava quanto ne sapevi di recitazione o di scrittura. A gestire queste aziende negli anni ’90 c’erano per la maggior parte uomini, che si fidavano solo di altri uomini. La situazione deve cambiare. Abbiamo bisogno di più donne che dirigano film. L’unico modo è dare loro una possibilità. A tanti uomini viene data una possibilità ogni giorno, ma non ad altrettante donne. Negli anni ’90, le grandi produzioni erano dominate da uomini. Oggi le cose stanno cambiando, ma non abbastanza. È essenziale dare alle donne la possibilità di dirigere film di qualsiasi genere, dall’azione alla narrativa.”