Sharon Stone presenta “Pronti a morire”, a Emmanuelle Béart il Premio Stella della Mole

In questa pagina:

  • Sharon Stone e The Quick and the Dead (Pronti a morire) di Sam Raimi
  • Premio Stella della Mole a Emmanuelle Béart

«Credo di aver fatto un ottimo lavoro producendo questo film. Ho aiutato Sam Raimi a diventare un regista di primo livello perché poco dopo ha fatto Spider-Man, ho lanciato Leonardo Di Caprio e la sua eccezionale carriera, ho portato Russell Crowe in America. Per quanto riguarda me… beh, mi ha fatto lavorare con Gene Hackman!». Che Pronti a morire non sia un film qualsiasi per Sharon Stone lo ha anticipato direttamente lei sul palco della serata d’apertura del Torino Film Festival, ma ne avrà modo di parlare più nel dettaglio oggi a partire dalle 14:00 di fronte al pubblico del Cinema Romano 2, dove il film di Sam Raimi verrà proiettato come parte della sezione Zibaldone.

Scritto da Simon Moore, The Quick and the Dead  (questo il titolo originale) è un western atipico, con un personaggio femminile a fare da eroe principale. La trama omaggia ampiamente il cinema di Sergio Leone e la regia ci regala i primi effetti scenici e virtuosismi stilistici che hanno reso celebre Sam Raimi e i suoi horror. La protagonista è Ellen, interpretata da Sharon Stone e soprannominata la “Signora”: è l’unica partecipante di sesso femminile, è una pistolera molto abile. Quand’era ancora una bambina John Herod appese suo padre ad una trave per impiccarlo e le offrì la possibilità di poterlo liberare usando una pistola; purtroppo la ragazzina mancò il bersaglio, colpendo il padre alla fronte uccidendolo. Ellen, vuole a tutti i costi la vendetta, e riesce a trovare un alleato in Cort (Rusell Crowe) diventandone l’amante.


Premio Stella della Mole a Emmanuelle Béart

Dopo Ron Howard, Matthew Broderick, Rosario Dawson, Giancarlo Giannini e Sharon Stone, il TFF42 premia Emmanuelle Béart con il Premio Stella della Mole. L’attrice francese arriva a Torino per presentare un documentario che ha co-diretto insieme ad Anastasia Mikova, Un Silence si bruyant, e che la vede protagonista in prima persona.

Nel 2023, infatti, Béart ha rivelato pubblicamente di essere stata vittima d’incesto. La sua testimonianza ha contribuito ulteriormente a sollevare il velo di silenzio che da sempre in Francia contraddistingue l’argomento, dopo il celebre scandalo che ha coinvolto la famiglia Kouchner e altre coraggiose confessioni e testimonianze anche di carattere letterario. Parlando in prima persona e servendosi del mezzo documentario, l’attrice, per la prima volta regista, dà vita a un’operazione che permette alle vittime di far sentire la propria voce e superare la vergogna che spesso s’accompagna alla ferita dell’abuso.

La Stella della Mole a Emmanuelle Béart premia una carriera cominciata negli anni ’80, sul finire dei quali l’attrice si impone grazie al suo ruolo in Manon delle sorgenti di Claude Berri. Successivamente lavora con alcuni dei più grandi registi della sua epoca, francesi e non solo: Jacques Rivette, André Téchiné, Claude Sautet, Claude Chabrol, Brian de Palma per il primo Mission: Impossibile e François Ozon. Il suo lavoro in patria e all’estero le ha procurato uno straordinario consenso critico e popolare, ma non ha ostacolato il suo impegno in numerosi progetti umanitari, tra cui il ruolo come ambasciatrice dell’Unicef tra il 1996 e il 2006.

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