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- The young lions
- The fugitive kind
- One-eyed jacks
The Young Lions
Usa 1958, 167’
Con Marlon Brando, Montgomery Clift, Dean Martin, Barbara Rush, Hope Lange, May Britt, Maximilian Schell, Lee Van Cleef, Liliane Montevecchi, Dora Doll.
Durante la Seconda guerra mondiale, i destini di tre soldati, un tedesco e due americani, s’incrociano con tragica ironia. Il giovane Christian Diestl (Brando) aderisce con entusiasmo al nazismo, ma un po’ alla volta prende coscienza dell’orrore di cui è parte, fino allo shock dei campi di concentramento. Nel frattempo, il timido ragazzo ebreo Noah (Clift), vessato dai commilitoni per la sua propensione alla letteratura più che alla vita militare, si copre d’onore in battaglia, mentre l’impresario teatrale Michael (Martin), scampato al servizio militare grazie al suo prestigio, finisce per arruolarsi nei giorni finali della guerra… Uno dei classici del cinema americano degli anni ‘50, magniloquente e melodrammatico, con una straordinaria prova dell’intero cast.
Il regista Edward Dmytryk
(Grand Forks, Canada, 1908-Encino, Usa, 1999), regista, montatore e produttore hollywoodiano, nacque in Canada da una famiglia di origini ucraine e si trasferì negli Stati Uniti da bambino. A partire dagli anni ’30 lavorò a Hollywood come montatore e poi come regista, soprattutto di noir (Odio implacabile, 1947, e L’ombra del passato, 1944). È passato alla storia per essere uno dei “Dieci di Hollywood”, cioè uno degli interrogati dalla Commissione per le attività antiamericane durante il maccartismo che si rifiutò di collaborare: per finì sulla lista nera, fu incarcerato e in un secondo momento fece i nomi di alcuni collaboratori del Partito comunista. Per questo, dopo un periodo in Inghilterra, poté fare ritorno a Hollywood e continuare a lavorare negli anni ‘50, con film di successo come L’ammutinamento del Caine (1954), L’albero della vita (1957) e I giovani leoni (1958).
The fugitive kind – Pelle di serpent
Usa 1960, 118’
Con Marlon Brando, Anna Magnani, Joanne Woodward, Maureen Stapleton, Victor Jory, R.G. Armstrong, Emory Richardson, Spivy, Sally Gracie, John Baragrey.
Vestito di un indimenticabile pelle di serpente Marlon Brando è Val Xavier, un vagabondo che decide di rigare dritto e si ferma in una cittadina del sud per cambiare vita. Diviso fra due donne, la ricca e selvaggia Carol Cutrere (Joanne Woodward) e la frustrata e malmaritata Lady Torrence (Anna Magnani), sceglie di farsi assumere nell’emporio di quest’ultima, e alla lunga scatena la rabbia degli abitanti della cittadina. Quattro interpreti premi Oscar (oltre a Brando, Anna Magnani, Joanne Woodward e Maureen Stapleton), un regista all’epoca giovane ed emergente (Sidney Lumet), sceneggiatura di Tennessee Williams, che adattò la sua opera teatrale La discesa di Orfeo, e fotografia di Boris Kaufman: il meglio del cinema hollywoodiano dell’epoca, in un film reso grande soprattutto dai duetti fra Brando e la Magnani.
Il regista Sidney Lumet
(Filadelfia, 1924 – New York, 2011) è stato un regista, produttore e sceneggiatore. Dopo aver lavorato come regista a teatro e in televisione, fa il suo esordio con La parola ai giurati (1957), che avvia la sua collaborazione con Henry Fonda e gli fa vincere l’Orso d’oro a Berlino. Tra i principali autori americani degli anni ‘60 e ‘70, ha diretto film di chiara impronta teatrale e letteraria (Il lungo viaggio verso la notte, 1962, Assassinio sull’Orient-Express, 1974), riflessioni sulla storia e le sue derive (A prova d’errore, 1964), ritratti spietati della società americana (L’uomo del banco dei pegni, 1964), film d’ambientazione bellica (La collina del disonore, 1965) e poi, nei ‘70, alcuni dei più celebri titoli di quel decennio, da Serpico (1973) a Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) a Quinto potere (1976), fino al cupissimo noir Il principe della città (1981), lavorando con interpreti come Sean Connery, Al Pacino, Fay Dunaway, Albert Finney, William Holden, Paul Newman (nel celebre Il verdetto, 1982), Jane Fonda (Il mattino dopo), Melanie Griffith (Un’estranea fra noi). Nel 2005 gli fu consegnato l’Oscar alla carriera.
One-eyed Jacks
Usa 1961, 141’
Con Marlon Brando, Karl Malden, Katy Jurado, Pina Pellicer, Ben Johnson, Slim Pickens, Timothy Carey, Elisha Cook Jr., Ray Teal, Sam Gilman, Larry Duran, Lisa Lu.
Detentore dei diritti del romanzo The Authentic Death of Hendry Jones di Charles Neider, Brando decise di dirigere egli stesso il film, dopo aver rinunciato a Sam Peckinpah e soprattutto a Stanley Kubrick, col quale ebbe forti disaccordi artistici. Dopo una rapina in banca in Messico, i due banditi Rio (Brando) e Dad Longworth (Karl Malden) si mettono in fuga, ma Longworth tradisce il suo complice lasciandolo nelle mani delle autorità. Anni dopo, fuggito di prigione Rio scopre che Longworth è diventato lo sceriffo di Monterey, in California, e decide di vendicarsi: l’amore per Louisa (Pina Pellicer), la figliastra di Longworth, mette però in crisi i suoi propositi… Un western tra i più singolari degli anni ’60, già parte di quel processo di revisione che il genere subì nel decennio, oggi riconosciuto per la sua grandezza.
Il regista Marlon Brando
(Omaha, 1924-Los Angeles, 2004) Tra i più grandi e noti attori della storia del cinema, premio Oscar come miglior attore protagonista per Fronte del porto (1955) e Il padrino (1972), da regista ha diretto un solo film, I due volti della vendetta (1961).