L’anno scorso la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai giovani, alla scoperta del talento e agli esordi, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, era stata inaugurata dal tanto chiacchierato How to Have Sex di Molly Manning Walker (che incontrammo all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone), quest’anno l’edizione 2024 di Alice nella Città – in programma dal 16 al 27 ottobre 2024 – si aprirà con il Megalopolis di Francis Ford Coppola, già visto a Cannes e che porterà il leggendario regista nella Capitale, come annunciato.
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Ma sono molti gli appuntamenti che i direttori annunciano, dopo quelli di “Aspettando Alice” ai quali accennammo in occasione della presentazione del Festival, da Il ragazzo dai pantaloni rosa con Claudia Pandolfi e il film composto di otto cortometraggi diretti e interpretati d tanti volti noti del nostro cinema, 100 di questi anni, oltre all’omaggio a Christopher Reeve, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte con la proiezione speciale dell’atteso documentario Super/Man: The Christopher Reeve Story dei registi Ian Bonhôte e Peter Ettedgui.
Esauriti i ringraziamenti di rito, “i luoghi sono importanti ma è importante anche come decidiamo di contaminarli“, ha detto Flavia Bettini introducendo la collaborazione con il Cinema Adriano, e citando il Palazzo delle Esposizioni, via Condotti e il Distretto di Prati fino all’Auditorium della Conciliazione tra gli spazi che ospiteranno gli appuntamenti di Alice. Che a oggi ha già raccolto la prenotazione di 9000 scuole, motivo in più per cercare di creare “doppi appuntamenti per molti titoli, come promette ancora la direttrice per facilitare l’accesso di professionisti e spettatori.
E poi, il cortometraggio da lui diretto e prodotto nel 1965, Boy and Bicycle e “il cinema di Ridley Scott dietro le quinte”, nella speranza “che il grande maestro ci faccia una sorpresa” in vista dell’uscita di Il gladiatore 2. Ma anche la grande animazione, il ritorno di WomenLands (con Rossy De Palma, protagonista di una Masterclass, Paz Vega, a Roma con il suo esordio alla regia sulla violenza di genere e Matilda De Angelis) e i film per la famiglia, come Ops! E Gia Natale (A Sudden Case of Christmas) di Peter Chelsom, che offrirà la possibilità di ospitare la Masterclass di Danny DeVito, accompagnato dalla figlia Lucy.
È Gianluca Giannelli a presentare il “giusto omaggio” a Walter Chiari con la riproposizione di Il giovedì di Dino Risi, accompagnato da una presenza importante a sessant’anni dall’uscita al cinema del film, e il restauro di Vito e gli Altri, opera prima di Antonio Capuano, atteso in sala con il pubblico. Continua la collaborazione con la Mostra di Venezia e le Sintonie di autori emergenti e grandi autori, come Lo stupore del mondo e Allégorie citadine, i cortometraggi di Alessandro Rak e di Alice Rohrwacher con JR, quest’ultimo definito “uno straordinario documento che racconta la libertà dell’infanzia“. Solo due dei tanti film brevi che il direttore invita a scoprire, come segno della vitalità offerta dal formato e spazio dove “farsi vedere e di mostrarsi” per tanti giovani, ma anche per grandi attori come Maurizio Lombardi, ad Alice con il suo esordio alla regia Marcello, girato a Cinecittà.
“Grandissima importanza” avranno quest’anno le serie tv, conferma la Bettini, che presenta cinque titoli: la seconda stagione della interessante The Bad Guy, con “un meraviglioso Stefano Accorsi“ e di La legge di Lidia Poët, Nudes, Adorazione di Stefano Mordini e Never Too Late, nella quale si parlerà in maniera differente di ambiente, tra il distopico e l’avventuroso.
Ma è Panorama Italia il “cuore della sezione“, una zona franca dove riscoprire il cinema italiano più nascosto, “più fragile e più trasparente”, uno spazio dove “provare a ragionare con assoluta libertà” e vedere la loro idea di cinema, a detta di Giannelli: sei opere prime su sette (e un’opera seconda) in un concorso che si apre con No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta di Tommaso Romanelli, un viaggio nella memoria e intorno alla figura dello scomparso padre Andrea.
Matt Dillon, presidente della Giuria cortometraggi, Carolina Crescentini, Camilla Filippi, con il suo esordio alla regia, sono solo alcuni degli altri nomi che la direzione sottolinea, prima di chiudere. Con i quattordici film del Concorso principale, incentrato sulla ‘Profondita’ e sulle “immagini scomposte dello sguardo del nuovo pubblico“, dei quali otto saranno opere prime e seconde.
Cinque i fuori concorso, dedicati a immagini di donne molto diverse, comunque “sfidanti“, tra i quali spiccano il Luce di Silvia Luzi e Luca Bellino visto a Locarno 2024 con una “incredibile” Marianna Fontana, Mi bestia di Camila Beltrán, che segue la trasformazione di un’adolescente nella Bogotà degli anni ’90, Rabia, “film complesso dai molti risvolti psicologici“, e Janet Planet opera prima del premio pulitzer Annie Baker, “sublime” nel mettere in scena un dialogo “fulminante” tra madre e figlia. A chiudere Sur un fil, esordio alla regia dell’attore di Un profeta, Reda Kateb, un film drammatico ma pieno di umanità sulla vita di una giovane acrobata diventata clown nelle corsie degli ospedali pediatrici.
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