My Policeman, la recensione del film con Harry Styles

Michael Grandage dirige Emma Corrin nell'adattamento del romanzo di Bethan Roberts

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My Policeman

Presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival 2022, per poi approdare in Europa al BFI London Film Festival, My Policeman è la seconda prova da protagonista di Harry Styles, moderna icona del pop in cerca del suo posto nel mondo del cinema.

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Inghilterra, anni Novanta: Marion e Tom sono sposati da quasi quarant’anni, vivono in un paese della costa meridionale dell’Inghilterra. Marion ha deciso di accogliere in casa, per prendersi cura di lui, un vecchio amico della coppia, Patrick, reduce da un ictus che lo ha costretto in sedia a rotelle e ne ha limitato le capacità comunicative.

Tom non è contento di questa scelta e non vuole incontrare Patrick. Le ragioni risalgono agli anni Cinquanta, quando i tre erano amici inseparabili e Tom era un poliziotto di ronda nelle strade di Brighton, Marion un’insegnante e Patrick il direttore del museo. Il presente si intreccia con il passato, svelando le ragioni della separazione di questo triangolo.

Tratto dal romanzo omonimo di Bethan Roberts, My Policeman è un melò la cui trasposizione cinematografica non tradisce l’origine letteraria. Questo grazie alla regia assai diligente di Michael Grandage, che evita lazzi stilistici badando invece alla concretezza della narrazione e delle atmosfere.

My Policeman
Harry Styles, Emma Corrin, My Policeman

L’impianto è più televisivo che cinematografico, una caratteristica abbastanza comune nel cinema britannico, ancorato alla tradizione della produzione di qualità per il piccolo schermo. Un limite da una parte, una possibilità dall’altra, che ha permesso dagli anni Ottanta in poi di alimentare l’industria cinematografica britannica con prodotti medi degni di non sfigurare nei festival e nei mercati internazionali.

My Policeman rientra in questa categoria

Quello che manca in sede di regia viene quasi coperto dalla qualità degli interpreti. La scuola britannica continua a sfornare attori di altissimo livello, qui Emma Corrin e David Dawson (Marion e Patrick da giovani) e Linus Roache, Gina McKee e Rupert Everett (Tom, Marion e Patrick anziani) danno al film quella marcia in più necessaria a riempire il buon lavoro di Grandage.

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Unica nota un po’ stonata è proprio Harry Styles. Il suo giovane poliziotto ha tutte le caratteristiche giuste: ingenuo, appassionato, ma anche falso e ipocrita.

My Policeman
Harry Styles, My Policeman

Purtroppo Styles non ha gli strumenti per dare al personaggio il dovuto spessore, ed è un peccato, perché il film ne avrebbe tratto ulteriore giovamento e anche l’importante aspetto sociale di cui è pervasa la narrazione del passato dei tre ne esce indebolita.

Qui come in Don’t Worry Darling Styles ha la fortuna di potersi appoggiare a colleghi di talento che lo sollevano da troppe responsabilità. La centralità del suo ruolo, però, fa sì che le sue evidenti lacune nel mestiere non passino inosservate e nuocciano anche al risultato finale dell’opera.

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My Policeman (disponibile dal 4 novembre 2022 direttamente su Prime Video) è un film in qualche modo interrotto, a cui manca poco per avere una compiutezza che lo avrebbe reso certamente più intrigante. Ma quel che manca, purtroppo è abbastanza per renderlo anche facilmente dimenticabile.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
my-policeman-la-recensione-del-film-con-harry-stylesId., Usa 2022. Regia: Michael Grandage. Con: Harry Styles, Linus Roache, Emma Corrin, Gina McKee, David Dawson, Rupert Everett. Durata: 1h 53’. Distribuzione: Prime Video