Marx può aspettare, a Cannes Marco Bellocchio si rivela

Da oggi nelle sale italiane, il film della nostra Palma d'Oro d'Onore.

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Piergiorgio, Letizia, Alberto, Maria Luisa e Marco Bellocchio
Piergiorgio, Letizia, Alberto, Maria Luisa e Marco Bellocchio

Sulla Croisette sarà l’Evento Speciale del giorno, Fuori Concorso al Festival di Cannes, in attesa che Marco Bellocchio riceva sabato la Palma d’oro d’onore che è già stata annunciata tra i premi di questa edizione. Ma il suo ultimo Marx può aspettare è uscito oggi nelle sale italiane, anticipato dalla clip che segue, sulla riunione familiare di casa Bellocchio:

Attraverso la sua famiglia, il regista italiano fa rivivere la storia di suo fratello, senza filtri o pudori, quasi una indagine, che ricostruisce un’epoca storica e tesse il filo rosso di tanto suo cinema. Un progetto nato da un punto di partenza ben preciso e che ha un tema ricorrente, come rivela lo stesso Bellocchio parlando del suo principale tormento nell’intervista realizzata a Cannes:

Marx può aspettare racconta della morte di Camillo, mio gemello, il 27 dicembre del 1968. Una storia totalmente autobiografica, ma che vuole essere “universale” (altrimenti che interesse potrebbe avere?) per almeno due motivi: una riflessione sul dolore dei sopravvissuti (eravamo abbastanza sani noi fratelli per sentire dolore?), ma soprattutto sulla volontà di nascondere la verità a nostra madre, convinti che altrimenti non avrebbe sopportato la tragedia. E perciò il teatro nella tragedia. Il secondo motivo è che la morte di Camillo cade in un anno “rivoluzionario”, il 1968. L’anno della contestazione, della libertà sessuale, del maggio francese, dell’invasione della Cecoslovacchia, ma tutte queste rivoluzioni passarono accanto alla vita di Camillo, non lo interessarono. “Marx può aspettare” mi disse l’ultima volta che ci incontrammo…

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Camillo muore nel 1968. Quasi cinquanta anni dopo, Marco riunisce tutta la sua famiglia per un pranzo, come visto nella clip precedente. Con i suoi familiari si interroga su Camillo, il suo gemello scomparso a soli 29 anni. I fratelli. I nipoti. La sorella della fidanzata del tempo. Uno psichiatra. Un prete. Parlando con ognuno di loro, rievocando quegli anni e quei fatti, Marco ricostruisce i tasselli del passato, dando finalmente corpo a un fantasma con cui ha fatto i conti per tutta la vita.

“Il 16 dicembre 2016 Letizia, Pier Giorgio, Maria Luisa, Alberto ed io, Marco, le sorelle e i fratelli Bellocchio superstiti ci riunimmo, con mogli, figli e nipoti al Circolo dell’Unione a Piacenza per festeggiare vari compleanni. Io avevo organizzato il pranzo con l’idea di fare un film sulla mia famiglia, ma non avevo ancora le idee chiare. Non sapevo che cosa volevo esattamente fare. In realtà lo scopo era un altro… Fare un film su Camillo, l’angelo, il protagonista di questa storia”.

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Scritto e diretto da Marco Bellocchio, Marx può aspettare è una produzione Kavac Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Cineteca Bologna, opera realizzata in collaborazione con Regione Lazio Fondo per il Cinema e l’audiovisivo, produttore esecutivo Michel Merkt e Alessio Lazzareschi, coprodotto da Malcom Pagani e Moreno Zani, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto.

I costumi sono di Daria Calvelli, la scenografia di Andrea Castorina, il montaggio di Francesca Calvelli, le musiche di Ezio Bosso, la fotografia di Michele Cherchi Palmieri e Paolo Ferrari.