Alla sua seconda edizione (l’analoga Venice Immersive risale addirittura al 2017), il concorso riservato al cinema Immersivo del Festival di Cannes 2025, ha assegnato il Premio per la Migliore Opera Immersiva a From Dust di Michel van der Aa, opera capace di ampliare i confini della narrazione, dello spazio artistico e del coinvolgimento del pubblico e che ha conquistato la giuria presieduta dal regista francese Luc Jacquet e composta dalla musicista, regista e scrittrice americana Laurie Anderson, la performer francese Tania de Montaigne, l’artista britannica Martha Fiennes e il creatore di videogiochi giapponese Tetsuya Mizuguchi.
“È un grande onore per me essere nominato per questo prestigioso Festival e ancora più onore vincere. È davvero fuori dal mondo!“, sono state le parole del regista del film dominatore di una sezione creata per invitare il pubblico a entrare in nuove dimensioni dell’esperienza narrativa e a esplorare nuove forme d‘arte, onorando i creatori che non solo ridefiniscono il futuro della narrazione, ma plasmano anche il modo in cui viviamo l’arte stessa.
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“Stiamo assistendo all’emergere di una nuova forma narrativa, ancora imprecisamente definita ‘arte immersiva’, un termine troppo ampio per catturare la ricchezza e la diversità dei linguaggi che oggi si stanno dispiegando attraverso la tecnologia – ha dichiarato Luc Jacquet. – Come giuria, ci è stato chiesto di confrontarci con queste voci audaci e lungimiranti e di selezionarne una tra loro: un compito mai facile. Ci siamo avvicinati alle opere con l’ampiezza delle nostre diverse prospettive e il senso condiviso di far parte di un campo che si sta ancora formando, ma che è pieno di promesse“. E che quest’anno ha portato in selezione ufficiale 16 opere provenienti da 9 paesi (9 in concorso, 2 fuori concorso) oltre alle 5 del Focus speciale sul Lussemburgo.
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A lui ha fatto eco la Responsabile del Concorso Immersive, Elie Levasseur: “Il Concorso Immersive si propone di creare spazio per nuovi modi di narrare, dove il rapporto tra pubblico, narrazione e spazio può essere reinventato. Queste opere esplorano come l’immersione possa plasmare la percezione e aprire diverse forme di coinvolgimento artistico. Consideriamo questo un passo avanti nel riconoscimento della creazione immersiva come una forma d’arte distinta e in continua evoluzione“.
