Carlo Verdone si racconta, da possibile Sindaco a Imperatore di Roma

L'attore è il protagonista della serie Vita da Carlo su Amazon Prime.

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Ospite d’onore alla Festa del Cinema di Roma il popolare regista e attore Carlo Verdone presenta la serie Vita da Carlo. Nei 10 episodi della serie comedy che vedremo su Amazon Prime Video dal 5 novembre, Carlo non si nega mai. E sceglie di mostrare brandelli di una vita privata estremamente frugale, scandita da ritmi sempre uguali, quasi come una prigione. O una commedia. Nella quale Verdone interpreta Carlo, rivelando per la prima volta la sua sfera più intima, composta da una ridotta cerchia di conoscenti, uno più bizzarro dell’altro. Oltre all’amore per la farmacista del quartiere e la proposta di candidarsi a Sindaco di Roma…

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Come è nata questa nuova avventura?
Devo ringraziare il mio sceneggiatore Pasquale Plastino, che mi ha dato la spinta per accettare l’idea primordiale avuta con Guaglionanote e Menotti. All’inizio ero molto incerto, ma era una opportunità nuova, un percorso nuovo intrigante da percorrere. Come quando sperimentavo in Un sacco bello. Dopo 44 anni, mi son detto “proviamoci, anche se il lavoro sarà spaventoso”. Anche per questo mi ha aiutato un altro regista, bravissimo, come Arnaldo Catinari. La sfida era anche di vedere se potessi avere più libertà rispetto ai film. E così è stato. Scrivere un film per certi versi è piu difficile, deve accadere tutto in meno di due ore, qui invece la dilatazione temporale è enorme, e non c’è l’ansia del momento di comicità o del momento più intimo, puoi arrivarci piano piano. Di contro, la fase della scrittura è stata molto rapida: in due mesi avevamo scritto dieci puntate. Incredibile, ma eravamo molto in forma, e sempre piu motivati.

E’ stato facile parlare di sé?
Mi piaceva il fatto che nella sceneggiatura ci fosse molto della mia vita privata, proprio tanto. Questo ha fatto sì che io recitassi in maniera più leggera, più vera e più intima. Sono andato avanti con grande naturalezza, con serenità. Arnaldo ha voluto girare in modo molto dinamico, perché non somigliasse ad altre serie italiane. E visti i commenti alla direzione della fotografia, il montaggio e i movimenti della macchina da presa sembra che così sia stato, che sia piaciuto molto. Abbiamo cercato di dare eleganza, grazie anche a un cast ottimo.

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Citiamolo…
E’ stato il più bel cast della mia carriera. E’ stato facile dirigerli, avevano capito cosa avrebbero dovuto fare sul set sin dal provino. Sono contento di avere avuto con me Anita Caprioli, una piacevolissima sorpresa anche se avevamo lavorato già insieme in due film, con Max Tortora, dopo Si vive una volta sola, una persona meravigliosa, l’ideale per il ruolo del mio migliore amico, e con Monica Guerritore, donna ironica e grande attrice, alla quale voglio molto bene.
Stesso discorso anche per Antonio Bannò, Caterina De Angelis, Filippo Contri e gli altri… Mi sono molto dedicato a loro perché potessero dare il massimo possibile, ma avevano già la parte dentro.

Qual è stata la sorpresa principale?
Mi son sentito un po come il Sergio Leone che spinge i suoi attori, è stato molto gratificante. A questo punto della mia carriera più di ambire a una bella performance, diversa, e ne ho avuto l’opportunità, per me è importante poter dirigere e indirizzare qualcuno nel migliore dei modi. E’ stato fantastico, mi ha dato una energia nuova. Avere dei giovani accanto è uno dei motivi per cui faccio ancora questo lavoro.

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Com’è la storia della possibile candidatura a Sindaco di Roma?
La proposta è vera. Ma il 35/40% di Vita da Carlo fa parte della mia storia. Mi son trovato benissimo, anche mettendo in scena tutte le mie fragilità. Anni fa vennero a trovarmi con un sondaggio che mi dava al 70% delle preferenze, numeri spaventosi, ma erano persone serie e ho pensato che fossero veri. Non posso dire altro, l’ho promesso, ma ringraziai e risposi che non avevo la preparazione per fare altro dal cinema. Nella vita si può fare un solo lavoro e poi, perché avrei dovuto lasciarlo?

E’ una evoluzione del tuo modo di raccontarti?
Continuo ad aspettare il cinema, come tutti, e sto lavorando con la Filmauro a un nuovo film, ma siamo pronti, se dovesse andare bene questa, per una seconda stagioene. Ne parleremo. Avevamo deciso di fare la serie prima ancora della pandemia, come detto voleva essere un tentativo, alla mia età, di fare la mia prima serie. Ne avevo voglia. Soprattutto pensando di eguagliare certe serie che avevo visto, soprattutto quelle statunitensi.