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Nina, la responsabilità di essere genitori nel corto di Arianna Mattioli con Anna Ferzetti

Un corto tra cinema ed impegno sociale ad Alice nella Città

Una mamma separata, un ex marito poco presente, gli impegni quotidiani si accumulano e la gestione dei figli si complica, Nina è il cortometraggio scritto e diretto da Arianna Mattioli con Anna Ferzetti Lorenzo Lavia, presentato ad Alice nella Città nella sezione Onde Corte.

«La storia nasce dalla voglia di raccontare la figura di un genitore con un po’ di ostacoli durante la sua giornata – spiega la regista – nello specifico concentrandosi sul punto di vista di una mamma fuori dagli stereotipi».

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Emanuela (Ferzetti) è una madre single di un adolescente, Giacomo (Pietro Sparvoli), e di una bambina affetta dalla sindrome di down, Nina (Elisa Gamboni alla sua prima prova attoriale). Per accompagnare il figlio a calcetto, è costretta a lasciare la piccola in una struttura specializzata, dove si ritroverà bloccata per 24 ore a causa di un temporale improvviso, dividendo l’esperienza col responsabile della struttura, Marco (Lavia), che l’aiuterà a dare il giusto peso alle ansie quotidiane in uno scambio intimo e franco sulla difficoltà di essere genitore, sul senso di responsabilità e sulla complessità della vita, a tratti spietata, a tratti meravigliosa.

«Solitamente i genitori che hanno figli nati con la sindrome di down vengono raffigurati come eroi, guerrieri instancabili ed infallibili, sempre positivi, che raccontano quanto sia un dono avere un figlio con disabilità – continua Mattioli – quando è più che comprensibile, invece, non sentirsi all’altezza di fronteggiare la situazione, come succede ad Emanuela. La scelta di rappresentare questo aspetto della genitorialità è un aspetto a cui tengo particolarmente: i bimbi affetti dalla sindrome di down non guariscono, restano bambini per tutta la vita, non diventeranno mai autonomi, per cui la figura del genitore non smetterà mai di essere essenziale per loro».

Prodotto da Federica Luna Vincenti per Goldenart Production ed Angelisa Castronovo per Wellsee in collaborazione con Mirari Vos e Garage Zeami, col sostegno del Ministero della Cultura e del Nuovo Imaie, il corto rappresenta il punto di partenza per raccontare la storia di Nina in un film, che sarà scritto a due mani dalla regista e da Daniele Mencarelli (Tutto chiede salvezza).

«Si tratta di un corto sulle responsabilità che si prendono senza obbligo, ma con slancio ed affetto – conclude Lavia – ed è dedicato a tutti i genitori, senza porre l’accento su quanto sia bello o importante esserlo, specialmente in questo momento storico in cui sembra che se non sei un genitore hai fallito, ma su quanto sia difficile fronteggiare quotidianamente la genitorialità, che si inserisce nella vita insieme a mille altre difficoltà».

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