Si è tenuta oggi ad Alice nella Città la masterclass di Matt Dillon. L’attore inizialmente ha raccontato alcuni aneddoti sui suoi film passati e sopratutto sulla sua collaborazione con Coppola in I ragazzi della 56ª strada e Rusty il selvaggio:
»Lavorare con Coppola è stato fantastico«, lui è una persona molto più grande e più importante e capace di qualsiasi altra: un grandissimo comunicatore. Sul set de I ragazzi della 56ª strada mi disse che voleva girare Rusty il selvaggio con Rourke e un bel giorno sulle location si presenta Hopper con il cappello da cowboy e li capii che era la perfetta combinazione, la perfetta famiglia disfunzionale»
«Se ci fate caso tutti i film di Francis parlano di famiglia perchè per lui è un elemento fondamentale. Quando lavori con lui è come entrare in una famiglia allargata e una volta che sei dentro il progetto diventi un componente di essa. Lui mi ha dato sempre molto sostegno anche quando ho deciso di fare il regista. Una persona a me molto cara»
L’attore poi anche del film La Casa di Jack di Lars von Trier:
«All’inizio credevo di non farcela perchè pensavo che Jack fosse troppo dark ma sbagliavo: non tocca mai giudicare un personaggio che devi interpretare. Per me era difficile tenermi lontano dal giudicarlo perchè lui non prova empatia per le sue vittime. Per me questo è stata una sfida perchè invece io sono molto empatico»