Grâce à Dieu, a Berlino la vera storia di preti e pedofilia nel nuovo film di François Ozon

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La spinosa questione della pedofilia nel mondo ecclesiastico esplode al Festival di Berlino con il nuovo, attesissimo film di François Ozon, Grâce à Dieu, che dopo Il caso Spotlight, premio Oscar nel 2015, torna a raccontare casi di abusi sessuali nella Chiesa ai danni di minori, questa volta in Francia a Lione. Dagli anni Settanta al 1991 infatti Padre Bernard Preynat molestò e violentò decine e decine di piccoli boy scout contando sul silenzio di cardinali e vescovi che misero sempre tutto a tacere. Ma quando Alexandre, quarantenne padre di famiglia, nel 2014 scopre per caso che il suo aguzzino non solo non è mai stato allontanato dalla Chiesa, ma continua a lavorare con i bambini, decide di mettersi in moto per convincere le altre vittime di abusi a sporgere denuncia insieme a lui. Sotto accusa finiranno non solo Preynat, ma anche il cardinale Philippe Barbarin (in attesa della sentenza del suo processo il prossimo 7 marzo), colpevole di non aver denunciato gli assalti sessuali sui minori. Ad Alexandre si uniranno François, Emmanuel e tante altre vittime, insieme alle rispettive famiglie, per dare vita nel 2015 al sito La Parole Libérée. Strutturato in tre parti, ognuna affidata allo sguardo dei tre personaggi principali, il film non cavalca ambiziosi spettacolari (l’utilizzo di attori non famosi – Melvil Paupaud, Denis Ménochet, Swann Arlaud – ne è un segnale), ma si propone di raccontare il dolore di uomini feriti, sebbene non vinti da rabbia e desiderio di vendetta.

«Dopo aver scoperto il sito La Parole Libérée – dice Ozon – avevo in mente di realizzare un documentario su questa vicenda, ma per tutte le vittime che ho incontrato e per le loro famiglie sarebbe stato troppo doloroso confessare nuovamente le atrocità vissute davanti alla macchina da presa. La finzione è stato un modo per proteggerli, e per rispetto del loro dolore sono rimasto molto fedele ai fatti, anche se ciò che Alexandre, François ed Emmanuel mi hanno raccontato è molto peggio di quello che vedete nel film».