CIAK BIZARRO! PORNO-TEO-KOLOSSAL

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Il nostro excursus sui film mai realizzati dai nostri più importanti registi prosegue con “Porno-Teo-Kolossal” di Pier Paolo Pasolini. «Caro Eduardo, eccoti finalmente per iscritto il film di cui da anni ti parlo. Due personaggi che fanno un “viaggio”. Il viaggio è guidato da una escatologia ideologica: lo scopriremo senza volerlo, guidati da un altro falso scopo. Credendo di raggiungere un fine, si scopre la realtà così com’è, senza alcun fine. I due personaggi sono un Re Mago (uno dei tanti, partiti ad adorare il Messia neonato), e il suo servo. Lo schema della storia è questo: il Re Mago parte per andare nel luogo dov’è nato il Messia, ma per strada gliene capitano tante che quando arriva sul Luogo, non solo il Messia è nato, ma ha trascorso la vita ed è morto, fondando una religione a sua volta finita. Il Re Mago, arrivato sul Luogo inutilmente, muore.
Il servo burbero e rozzo e incosciente, che ha accompagnato il Re Mago, in punto di morte si rivela: egli è un Angelo, e prende per mano il Re Mago per portarlo nel Paradiso che egli si è comunque meritato. Ma il paradiso non c’è. I due si voltano indietro come la figlia di Lot, e restano di sale. Si voltano indietro verso il mondo della realtà, di cui hanno scoperto i valori cercandone altri».

Così Pier Paolo Pasolini raccontava a Eduardo De Filippo, che avrebbe voluto come protagonista accanto a Ninetto Davoli, la storia di Porno-Teo-Kolossal, in una corrispondenza iniziata nel 1966 e conclusasi nel 1975 poco prima della morte di Pasolini. Difficile immaginare il severo drammaturgo napoletano alle prese con gli eccessi di una rappresentazione pasoliniana in un viaggio che parte da Napoli e poi tocca le città di Sodoma, Gomorra, Numanzia e Ur, tra scene di riti orgiastici, torture e violenze assortite. 

Annalisa Corsi nel 2006 ha realizzato un video con belle animazioni e disegni di Gianluigi Toccafondo,dedicato al progetto, che vi mostriamo nel composit di immagini accanto alla fotografia di Pasolini scattata sul set di Salò o le 120 giornate di Sodoma. Nel suo Pasolini (2014), Abel Ferrara  ha ricostruito alcune sequenze di Porno-Teo-Kolossal, facendole interpretare a Riccardo Scamarcio e a Ninetto Davoli.