Divorce: Sarah Jessica Parker se la cava anche senza i tacchi e un’idea originale (RECENSIONE)

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Lontano dagli imponenti grattacieli sovrastanti Manhattan, dai perigli delle strade costipate di turisti, dalle camere-armadio colme di gonne plissettate, dalle scarpe color pastello all’ultimo grido, lontano dalla precaria vita da giornalista e da quella brulicante della single di città che sperimenta le meraviglie del sesso. E’ qui che si è lasciata condurre una Sarah Jessica Parker che sin dai primi fotogrammi tradisce la stanchezza degli anni trascorsi a scarpinare sui tacchi tra un isolato e l’altro della New York che non dorme mai. E’ davvero finito il tempo delle feste scatenate, dei cocktail color cremisi, o degli occhi brucianti di speranza per il domani? Per Carrie la porta non sembra essersi ancora chiusa, ma per il nuovo personaggio col quale la Parker si è cimentata, quel tempo non è mai stato altrettanto favoloso. Frances è una donna che si è fatta pigramente guidare dalla vita stessa, accontentandosi apaticamente di ciò che si è trovata davanti: un marito che ha perso il suo smalto, due figli di primo acchito intrattabili, persino un amante trascurato e immaturo. Se non fosse che una sera, mettendo inconsciamente a confronto se stessa con il vortice di ridicola disperazione in cui è caduta una coppia di amici tediati dal matrimonio, con l’improvvisa risolutezza che chi è debole di carattere pensa lo abbia d’un tratto e per sempre travolto, Frances decide di aver sacrificato a sufficienza la sua felicità, e vuole divorziare.

Il racconto di Divorce, partorito dalla creativa e premiata Sharon Horgan, procede senza fatica, lasciandoci il tempo necessario perché tra una scena e l’altra captiamo tutta l’insicurezza di fondo di Frances, ragione portante del suo stato di infelicità. Frances vuole tanto essere amata dai figli quanto in fondo anche dal marito, che del loro amore si è “semplicemente” dimenticato impantanandosi nella routine, stimandolo scontato e sempre a portata di mano.

Ci rendiamo conto che in tutto ciò non ci sia nulla di eccezionale, ma bisogna d’altronde arrendersi al fatto che questo genere di intreccio rappresenta un universale il cui gran numero di variabili particolari si presta alle più disparate interpretazioni. Il primo assaggio del ritorno di Sarah Jessica Parker, perciò, ci piace. Certo, è soprattutto quest’ultima il perno sul quale sembra intenzionata a muoversi l’intera serie, o almeno lo sguardo privilegiato nella narrazione degli eventi. Da non sottovalutare ci sono tuttavia anche le interpretazioni di Molly Shannon, assai ricorrente nel ruolo della squilibrata, nonché quella più dimessa ma altrettanto efficace di Thomas Haden Church, nei panni del marito di Frances Robert.

Riusciremo insomma a rivalutare del tutto questa madre, vedendola magari svoltare dopo l’errore di aver atteso il leggendario “momento opportuno” per restaurare un moto autonomo nella propria vita? Frances avrà la forza di nuotare contro la corrente della routine in cui finora ha sguazzato senza opporre resistenza? Il nostro consiglio è che non rinunciate a chiedervelo pure voi.